Scuola

Green Pass scuola: impugnata l’ordinanza del Tar, abolizione in Primavera

Non si ferma la battaglia contro il Green Pass scuola, nonostante il provvedimento stia portando buoni risultati in termini di vaccinazione e pochissimi casi di contagi e quarantene rispetto allo scorso anno. Il sindacato Anief, sin dal primo momento in prima linea contro un provvedimento ritenuto discriminatorio, ha deciso di impugnare l’ordinanza con la quale il Tar ha rifiutato la richiesta di sospensione dell’obbligo di possesso ed esibizione del certificato verde, depositato l’appello in Consiglio di Stato.

Chiarezza sul regolamento comunitario

E così mentre già si comincia a parlare di possibilità di abolire il Green Pass se la pandemia dovesse consentirlo, qualora la campagna vaccinale dovesse raggiungere il 90% della popolazione entro fine anno, parallelamente prosegue la battaglia del sindacato che ha anche presentato domanda alla Corte di Giustizia europea per fare chiarezza su un regolamento comunitario che è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale per la terza volta.

Il presidente del sindacato, Marcello Pacifico, spiega che la richiesta è stata necessaria dal momento che il regolamento, per la terza volta, non contiene una frase finale al capitolato 36, in cui si dice che “i cittadini europei possono anche non volersi vaccinare e quindi dove si ribadisce che i cittadini non possono essere discriminati se non si sono vaccinati. Mentre si continua ad eludere il vero problema: lo screening per tutti i lavoratori. Il costo dei tamponi deve essere del datore di lavoro e non dei singoli lavoratori, perché per lavorare bisogna essere pagati e non pagare per lavorare”.

Addio Green Pass in Primavera

Come detto l’ipotesi dell’eliminazione progressiva delle misure di restrizione è condizionata all’andamento della campagna vaccinale e dunque della pandemia. Se i numeri dovessero consentirlo, per la prossima Primavera, secondo fonti di Governo, si potrebbe iniziare a eliminare una serie di restrizioni. Il Green Pass potrebbe essere proprio una di queste. L’eliminazione del certificato verde potrebbe riguardare prima i ristoranti, poi la scuola e infine i luoghi di lavoro pubblici e privati, seguendo a ritroso lo stesso percorso effettuato per la sua introduzione.

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