Graduatorie, Gps e supplenze

Supplenze Gps 2021: precari reggono la scuola ma l’algoritmo li beffa

I docenti precari sono un esercito che non accenna a diminuire: un contingente formato da circa 250mila docenti che costituiscono di fatto la spina dorsale della scuola italiana, considerato che sono chiamati ogni anno a sostituire con le supplenze Gps ogni anno colleghi che lasciano cattedre vacanti fino al 31 agosto oppure fino al 30 giugno. Supplenti utili anche a sostituire i docenti di ruolo che si ammalano o chiedono congedi per vari motivi.

Una percentuale enorme: circa il 30% di tutti i docenti, senza i quali di fatto l’anno scolastico non si potrebbe svolgere e la scuola italiana sarebbe paralizzata.

Supplenze Gps 2021: la beffa dell’algoritmo

Precari che quest’anno, in molti casi, oltre al danno costituito dalla loro condizione, hanno dovuto subire anche la beffa di un algoritmo che ha lasciato molti di loro a casa, nonostante occupassero posizioni in graduatoria migliori di molti colleghi che li hanno superati in scioltezza. Dei difetti dell’algoritmo si è parlato molte volte, ma non è la sola causa di tutti i mali. I problemi sono da ricercare anche nel ritardo con cui sono state rese note le disponibilità e nella difficoltà di comprendere esattamente le modalità con cui compilare le domande.

I problemi principali dell’algoritmo secondo FLC CGIL

Ecco le principali criticità secondo i sindacati:

l’impossibilità di unire più spezzoni, fino a raggiungere un numero di ore adeguato a garantire un salario dignitoso che consenta alle persone di vivere dignitosamente;
l’applicazione errata del sistema delle precedenze, tanto che i docenti specializzati su sostegno sono stati scavalcati persino da chi non ha la specializzazione;
la confusione tra riserve (ad es. L. 68/99 connessa all’invalidità civile) e precedenze (ad es. L. 104/92), per cui il software invece di accantonare i posti per i riservisti glieli ha assegnati con priorità assoluta.
In alcune province, gli uffici scolastici provinciali, sono intervenuti a correggere gli errori e a modificare gli errori procurati dall’algoritmo, in altri territori gli errori sono rimasti non corretti e i docenti precari sono rimasti lesi nel loro diritto di avere l’incarico.

Leggi anche: Supplenze Covid: disponibili i contratti in attesa della proroga a giugno 2022