Scuola

Rinnovo contratto scuola: aumento di oltre 100 euro al mese per docenti e Ata

Il rinnovo del contratto scuola porterà oltre 100 euro in più nelle buste paga di docenti e Ata. Un passo in avanti concreto, ma che è ben lontano dalle stime calcolate dai sindacati, Anief in primis, che ritenevano necessario un aumento decisamente maggiore per compensare i tanti anni in cui non ci sono stati adeguamenti.

Timido segnale, ma non basta

Marcello Pacifico, presidente del sindacato Anief, parla di “un timido segnale“, ma occorre ricordare che “mancano almeno 4 miliardi per poter recuperare il costo della vita negli ultimi 13 anni”. L’adeguamento degli stipendi avrebbe dovuto essere molto maggiore, n considerazione del fatto che “i prezzi al consumo sono saliti, ma gli stipendi sono rimasti fermi, nonostante il contratto firmato per il triennio 2016-2018 dopo quasi dieci anni di blocco contrattuale”.

Aumento previsto dalla legge di bilancio

Il nuovo contratto, secondo i sindacato, avrà bisogno anche dell’inserimento di diverse indennità che finora sono state negate al personale scolastico. Il rinnovo del contratto scuola, inserito nella Legge di Bilancio 2022, consentirà di investire negli stipendi degli insegnanti “2 miliardi che serviranno per pagare il premio delle indennità e, dal momento che la metà del personale del pubblico impiego appartiene alla scuola, a questo comparto andrà 1 miliardo in più per pagare le indennità”.

Servono più indennità

Secondo Anief, tra queste indennità devono esserci quelle somme specifiche che il sindacato, da sei mesi, ha inserito sulla sua piattaforma di contrattazione. Fra le indennità inserite nella piattaforma contrattuale proposta dal sindacato – ricorda il leader di Anief – c’è innanzitutto quella di rischio biologico, che è momentanea al tempo del Covid e comprende anche un minimo giornaliero per svolgere didattica in presenza. Poi c’è il rischio burnout che si lega anche al tema delle pensioni, giacché il governo dovrebbe affrontare il problema di individuare una finestra di anticipo dell’età pensionabile per il personale della scuola.

Discussione con i lavoratori

Secondo Anief bisogna poi inserire l’indennità di sede, “perché la scuola italiana ti costringe a lavorare lontano da casa” e quindi chi lavora lontano dalla propria residenza “dovrebbe essere ristorato”. Come i tempi sono più che mai consoni per introdurre una indennità di incarico, la quale andrebbe ad aggiungersi alla parità di trattamento sancita dal contratto collettivo per “ristorare i precari dopo tre anni di contratti a termine”.

“Queste sono le nostre proposte contrattuali: le stiamo discutendo ogni giorno alle assemblee. Sono più di 2mila quelle che abbiamo programmato da qua alla fine di dicembre. Perché noi vogliamo discutere con i lavoratori e, se finalmente il Governo approverà questa modifica di risorse, con questi due miliardi in più potremmo magari, per contratto, cominciare ad inserire l’indennità per tutto il personale scolastico”.

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