Scuola

Concorso straordinario abilitante, nel 2021: cambia tutto rispetto al bando originario

Entro fine anno arriverà il concorso straordinario abilitante, procedura straordinaria che consente l’accesso ai percorsi di abilitazione nella scuola secondaria di primo e secondo grado su posto comune. Un concorso andato in ghiacciaia come tutti gli altri banditi e poi non svolti a causa della pandemia. Che però potrebbero essere diversi da quelli proposti dal ministero e per i quali già sono state già chiuse le iscrizioni.

L’impegno del Governo

Da qualche settimana si è tornati a parlare del concorso straordinario abilitante, indetto ormai più di un anno fa. Il tema è stato ripreso nelle scorse settimane dal sottosegretario Floridia (M5S), uno dei politici più attivi per quel che riguarda le sollecitazioni al ministro circa la ripresa dei concorsi. Che dovrebbero tutti arrivare entro fine 2021, per poi diventare appuntamento con scadenza annuale a partire dal 2022. Questo almeno le intenzioni del governo, a meno che nei prossimi giorni le novità attese circa la laurea abilitante non rimescolino le carte anche in ottica concorsi. Il concorso straordinario abilitante sarà in ogni caso diverso rispetto a quello originario, in virtù delle novità introdotte del decreto sostegni-bis.

Le novità del concorso straordinario abilitante

Le novità riguardano l’introduzione di una procedura straordinaria, per esami, finalizzata all’accesso ai percorsi di abilitazione all’insegnamento nella scuola secondaria di primo e secondo grado su posto comune. Possono prendere parte alla procedura i candidati che vantano tre anni di servizio nella scuola statale, paritaria e/o nei percorsi di istruzione e formazione professionale. Come detto le domande di partecipazione sono già state presentate poco più di un anno fa. Al momento non sembrano esserci spiragli per la riapertura delle iscrizioni, ma in questo senso i sindacati proveranno a fare pressione fino all’ultimo momento.

Riapertura delle iscrizioni

Il fatto che il bando definitivo possa essere diverso da quello originario, e che sia passato oltre un anno dalla chiusura delle iscrizioni rispetto allo svolgimento effettivo del concorso, sono tutte motivazioni sulle quali si punterà forte per riaprire il discorso e accettare nuovi candidati. Anche perchè per vari motivi, molti di quelli iscritti potrebbero nel frattempo essere venuti meno.

Le prove

Il concorso è composto da una prova scritta (niente più prova preselettiva per i decreto semplificazioni dei concorsi pubblici) da superare con il punteggio minino di 42/60. Successivamente, creazione di una graduatoria comprensiva dei docenti non vincitori del concorso per l’immissione in ruolo che avevano comunque superato la prova scritta avrebbero dovuto conseguire l’abilitazione.

Questo a patto di avere in essere un contratto a tempo indeterminato ovvero a tempo determinato di durata annuale o fino al termine delle attività didattiche presso una scuola statale o paritaria, ferma restando la regolarità della relativa posizione contributiva. Conseguire a proprie spese, ove non ne siano già in possesso, 24 CFU nelle discipline antro-po-psico-pedagogiche e nelle metodologie e tecnologie didattiche. Superare una prova orale.