Scuola

Contratto scuola 2021: ecco cosa impedisce l’aumento stipendi dei docenti

Il rinnovo del contratto nazionale di lavoro del personale della scuola è uno dei temi che nelle prossime settimane il Governo dovrà necessariamente affrontare, perchè rappresenta un nodo cruciale per ridare dignità e riconoscimento a una categoria che ormai da troppi anni aspetta se non un allineamento, almeno un avvicinamento agli standard europei in quanto a riconoscimento economico della propria professione.

Aumento degli stipendi

Perchè questo avvenga, è necessario che prima il Governo emani l’atto di indirizzo previsto dalle norme, all’interno del quale specificare le risorse economiche disponibili, che deriveranno dagli stanziamenti che verranno inseriti nella legge di bilancio per il 2022. I sindacati vigilano con attenzione, affinchè si arrivi finalmente a un aumento di stipendio per docenti e personale scolastico.

La richiesta dei sindacati

Flc-Cgil spiega la propria posizione. “Se si vuole rendere l’insegnamento una professione in grado di attrarre i giovani laureati e di mantenerli nel sistema scolastico – sostiene la Flc-Cgil – occorre fare in modo che le retribuzioni dei docenti siano comparabili con quelle delle altre professioni che richiedono il medesimo titolo di laurea. Diversamente è forte il rischio che, come sta già avvenendo in molti paesi, il lavoro docente diventi per i neo-laureati una scelta residuale rispetto ad altre professioni ben più remunerative e appaganti”. Gli aumenti contrattuali – sostiene la Flc – dovranno “consentire di colmare il differenziale retributivo esistente con l’Europa e rendere il lavoro docente una professione più ambita, valorizzata economicamente e riconosciuta socialmente”.

Un gap accumulato negli anni

Il problema degli stipendi dei docenti è che sono rimasti fermi per troppi anni, e adesso per colmare il gap servirebbe un aumento percentuale che lascerebbe indietro il resto dei dipendenti pubblici. Per fare questo servirebbe un accordo tra le confederazioni sindacali che dovrebbero accettare incrementi diversificati fra i diversi comparti.

Inoltre, in virtù degli accordi ormai trentennali fra sindacati e Governo, gli aumenti salariali nel pubblico impiego non possono andare al di là dell’inflazione programmata così come stabilita dal Governo stesso. Quindi per consentire un adeguato aumento di stipendio del personale scolastico, bisognerebbe diminuire la “forbice” rispetto agli altri stipendi pubblici trovando una soluzione, come l’aumento del salario accessorio o l’introduzione di meccanismi “premiali”. Il tutto conferma come la strada non sia particolarmente semplice.

E’ però evidente che qualcosa andrà fatto, in considerazione anche dell’intenzione di questo Governo di ridare centralità e slancio al mondo della scuola: intenti che non possono prescindere dalla valorizzazione, anche economica, del personale scolastico.