Scuola

Nuovo concorso straordinario: chi è escluso pur avendo tre annualità di servizio

In attesa del decreto che fornirà dettagli più specifici circa il nuovo concorso straordinario, in molti in base alle informazioni attuali si chiedono se potranno accedere alla procedura per l’immissione in ruolo. Ricordiamo che il nuovo concorso straordinario consentirà di recuperare i posti autorizzati dal MEF per le assunzioni 2021/22. Questi posti si trasformeranno in nuovi ruoli dal 2022/23, a patto che come anticipato da fonti governative, il concorso stesso si venga attuato entro il 2021 in modo da dare ai vincitori il tempo di espletare l’anno di prova. Il concorso è riservato ai docenti che possano vantare almeno tre annualità di servizio nella scuola statale negli ultimi cinque. Ma non a tutti quelli che hanno questo requisiti, vediamo perchè.

Chi resta fuori

Innanzitutto è bene specificare che si tratta di previsioni formulate sulla base delle indicazioni fornite dal Decreto Sostegni bis, ma per avere le idee più chiare bisognerà aspettare il bando con l’esatta indicazione dei requisiti, oltre che le indicazioni relative al numero dei posti disponibili per ogni classe di concorso bandita, e soprattutto le date per la presentazione della domanda.

Come detto al momento sappiamo che il concorso è riservato ai docenti che possano vantare almeno tre annualità di servizio nella scuola statale negli ultimi cinque. Ma questo requisito includerebbe anche quei candidati che hanno raggiunto questo requisito tramite le domande di messa a disposizione, per la quale sono sufficienti anche diplomi, mentre non è indispensabile essere in possesso del titolo per insegnare o del titolo corretto per insegnare nel grado si scuola interessato.

Situazione ambigua

Questo quindi porrebbe questi candidati in una situazione ambigua: avrebbero il requisito richiesto per il concorso che parla di almeno tre annualità di servizio nella scuola statale negli ultimi cinque. Ma non essendo in effetti docenti, non dovrebbero poter partecipare al concorso. Usiamo il condizionale perchè, come detto, solo il decreto definitivo relativo alla procedura potrà fugare gli ultimi dubbi.

Al momento, il sistema di attribuzione delle supplenze tramite domanda di messa a disposizione consente di insegnare anche a chi non è in possesso del titolo per insegnare o del titolo corretto per insegnare nel grado di scuola interessato. Al momento il Decreto Sostegni bis non cita espressamente la necessità di essere in possesso del titolo di studio, ma nel Decreto di attivazione del concorso, questo dubbio sarà fugato, precludendo la partecipazione a chi non ha il titolo. Il servizio di messa a disposizione resta un utile requisito di servizio, oltre che come esperienza, se al momento della presentazione della domanda, si è in possesso del titolo di studio richiesto.