Graduatorie, Gps e supplenze

Beffa per i docenti in Gps: sorpassati da chi non è in graduatoria

Il regolamento relativo alle convocazioni da Messa a disposizione torna prepotentemente di moda in una fase di convocazioni come questa, in cui si fa la conta dei posti residui e i dirigenti scolastici sono in procinto di iniziare a utilizzare lo strumento Mad per riempire le caselle vacanti. Particolarmente delicata è la situazione dei docenti inseriti nelle Gps, cui è preclusa la possibilità di presentare domanda. E che inevitabilmente, in assenza di sblocco come avvenuto invece lo scorso anno, potrebbero essere sorpassati da docenti non inseriti in graduatoria, che in alcuni casi potrebbero ottenere addirittura supplenze della durata dell’intero anno scolastico. Creando così un evidente squilibrio e un malumore tra gli esclusi.

Meccanismo penalizzante

Che i dirigenti scolastici debbano fare ricorso alle domande di messa a disposizione per sopperire alla mancanza di docenti è inevitabile. Il meccanismo però rischia di essere ancora una volta penalizzante per chi è inserito nelle graduatorie provinciali. Ricordiamo che la domanda di messa a disposizione è uno strumento cui i dirigenti scolastici possono ricorrere nei casi in cui non è stato possibile reperire il docente da GaE, GPS, elenchi aggiuntivi, anche degli istituti viciniori. La circolare sulle supplenze conferma quanto stabilito lo scorso anno, e cioè che la domanda di messa a disposizione deve essere residuale e limitata ad aspiranti non inseriti in graduatoria, sia per sostegno che posto comune:

“Le domande di messa a disposizione devono essere presentate esclusivamente dai docenti che non risultino iscritti in alcuna graduatoria provinciale e di istituto e possono essere presentate per una provincia da dichiarare espressamente nell’istanza”.

Queste le regole che i dirigenti scolastici devono seguire per effettuare le domande di messa a disposizione:

  • Qualora pervengano più istanze, i dirigenti scolastici daranno precedenza ai docenti abilitati e ai docenti specializzati.
  • Le domande di messa disposizione rese in autocertificazione devono contenere tutte le dichiarazioni necessarie per consentire la verifica puntuale dei suddetti requisiti da parte dei dirigenti scolastici, ivi compresi gli estremi del conseguimento del titolo di abilitazione e/o del titolo di specializzazione.
  • Gli eventuali contratti a tempo determinato stipulati con aspiranti non inseriti in graduatoria e tramite le cd. MAD sono soggette agli stessi vincoli e criteri previsti dall’ordinanza, ivi incluse le sanzioni previste.

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Il problema è che non è detto che siano davvero residuali le domande di messa a disposizione. Nel senso che inevitabilmente ci saranno Graduatorie provinciali in cui i docenti in posizione bassa, resteranno bloccati in quanto terminate le disponibilità per quella provincia in cui sono inseriti. E così scatteranno le convocazioni da Messa a disposizione, precluse a quei docenti al momento, con la conseguenza che si attuerebbe il sorpasso da parte di docenti che non sono inseriti in graduatoria e otterrebbero anche una annualità. Il problema si risolverebbe consentendo ai docenti di poter assumere servizio senza vincolo alla provincia.