Scuola

Immissioni in ruolo: presidi propongono la chiamata diretta dalla scuola

Arriva direttamente dai presidi, tramite Antonello Giannelli, presidente dell’Associazione nazionale presidi, la proposta che rivoluzionerebbe il sistema di reclutamento scolastico in Italia: assunzioni dirette di docenti da parte delle scuole. La proposta nasce dall’ormai consueta difficoltà di riuscire ad assumere un numero di insegnanti adeguato alle esigenze della scuola italiana, cui si sommano le migliaia di rifiuti da parte dei supplenti che rifiutano l’incarico perché non gradiscono la destinazione.

Assunzione diretta dalle scuole

Il numero uno Anp sostiene che “nessun concorso in Italia è mai riuscito a garantire l’assunzione di 30mila persone all’anno quante ne servirebbero nel sistema scuola. Ecco perché sostengo che debbano essere le scuole ad essere dotate di poteri assunzionali.

Secondo Giannelli per risolvere il problema del deficit di docenti in Italia “l’unica soluzione che può reggere nel tempo è quella di trasformare le scuole in centri assunzionali. Si può considerare una sorta di concorso di scuola, per cui si può porre un limite al numero di domande che possono essere soddisfatte da ogni scuola e ogni scuola va avanti”.

Come fanno all’estero

“Del resto – aggiunge – si fa all’estero senza particolari strappi e contorsioni. In Germania, ad esempio, sono passati da modalità concorsuali a queste nuove modalità”. Per Giannelli è l’unica strada che consentirebbe di risolvere un problema che tra supplenze e turn over, si ripresenta ogni anno: “Soltanto così – ha sottolineato Giannelli – si riuscirebbe a garantire quel numero di assunzioni all’anno necessarie. Cambiare le regole. Effettuare una sorta di concorsi a livelli di scuola, non come diceva la Legge 107” voluta nel 2015 dal Governo guidato da Matteo Renzi.

“La difficoltà nel reperire supplenti – ha proseguito Giannelli – che quest’anno è anche migliorata rispetto al passato su una parte delle nomine, ha a che fare col sistema, con la struttura del sistema italiano basato su concorsi centralizzati. Che siano le scuole a decidere chi assumere, cosa che si fa pacificamente nella maggior parte delle nazioni straniere. Tra l’altro abbiamo un organo collegiale, il Comitato valutazione a livello di ogni singola scuola, che potrebbe occuparsi di questa questione”, ha concluso Giannelli.

Il ‘no’ dei sindacati

Rino Di Meglio, coordinatore nazionale della Gilda degli Insegnanti boccia la proposta: “La pretesa dell’Associazione nazionale presidi di consentire l’assunzione diretta dei docenti da parte dei dirigenti è incostituzionale”, taglia corto il sindacalista. “Il problema non è se il sistema dei concorsi basta o meno a coprire il fabbisogno di insegnanti –spiega -, quanto l’incapacità dell’amministrazione centrale di gestire la complessa e farraginosa procedura concorsuale, che va assolutamente snellita, e la mancanza dei fondi necessari. Ricordiamo che per nove anni abbiamo subìto il blocco dei concorsi proprio perché mancavano le risorse economiche“.