Graduatorie, Gps e supplenze

Caos Supplenze GPS: ancora graduatorie piene di errori, precari in rivolta

Il caos relativo all’assegnazione supplenze sta riguardando molte province, compresa Roma dove le graduatorie risultano ancora inficiate da moltissimi errori provocati dall’algoritmo. Molti docenti precari stanno segnalando incongruenze ed errori relativi alle graduatorie, che a questo punto porteranno alla necessità di procedere alla riformulazione. Procedura che inevitabilmente porterà via tempo e porterà a molte proteste. Perchè potrebbe verificarsi il caso in cui alcuni docenti hanno già ricevuto una supplenze che potrebbero vedersi poi sottratta.

L’inghippo dell’algoritmo

Ma è inevitabile giungere a una soluzione, anche in tempi brevi, per capire esattamente dove sta l’inghippo dell’algoritmo del ministero dell’istruzione, studiato per l’assegnazione delle supplenze annuali. Le polemiche montano di giorno in giorno e si moltiplicano le segnalazioni di disguidi relativi alla propria posizione.

I problemi non derivano solo dall’algoritmo, ma anche dagli errori nella compilazione delle domande. Errori provocati dalla fretta con cui tutta la procedura è stata predisposta, con tempi che non hanno consentito un adeguato collaudo. Le conseguenze il sistema le sta pagando ora. I primi problemi sono stati quelli relativi al tilt del sistema, andato in blocco negli ultimi giorni disponibili per la presentazione delle domande.

Fretta cattiva consigliera

Un tilt provocato al fatto che in molti hanno concentrato l’inoltro delle domande negli ultimi giorni disponibili per aspettare la pubblicazione delle disponibilità. Disponibilità che in molti casi poi non sono nemmeno arrivate. Impedendo così a molti docenti di presentare la domanda con scelte dettate da cognizione di causa. Molte cattedre non erano presenti nelle disponibilità comunicate dagli Usr. Disponibilità che sono poi ricomparse. provocando un caos in virtù del fatto che alcuni candidati si sono visti scavalcare da colleghi con punteggi inferiori e precedenze per legge 104 poco chiare.

In tutto ciò la continuità didattica ne ha risentito notevolmente, perchè alcuni docenti si trovano a cambiare istituto, interrompendo così il percorso didattico avviato. Altri hanno dovuto rinunciare a lavorare su cattedre piene, dovendo accettare spezzoni di 7-8 ore perché hanno indicato nelle prime preferenze anche l’accettazione di spezzoni. A questo punto l’assicurazione del ministro Bianchi di riuscire a collocare tutti i docenti in cattedra in vista dell’inizio delle lezioni in gran parte d’Italia, previsto per la prossima settimana, diventa sempre più incerta.

Rischio correzioni in corsa

Soprattutto se poi queste assegnazioni dovessero essere confutate da ricorsi e correzioni successive, che comporterebbero ancora più caos e disordine in un anno scolastico che a causa della pandemia e del Green Pass avrebbe invece avuto bisogno di maggiore serenità e garanzie da parte delle istituzioni.