Scuola

Docenti precari, il Pd rispolvera il Fit dando ragione a Renzi ma non troppo

Potrebbe essere una bella rivincita, a qualche anno di distanza, per il Governo Renzi e per il progetto della Buona Scuola. Il Pd di Letta, che pur con l’ex sindaco di Firenze non sempre è d’accordo, anzi, sta pensando di rispolverare, in forma rivista e corretta, il percorso Fit per mettere in atto la riforma di reclutamento dei docenti precari.

Come detto però si tratterebbe di una formula decisamente modificata, secondo il progetto della responsabile scuola del Partito democratico, onorevole Manuela Ghizzoni, della deputata dem Rosa di Giorgi e del senatore Roberto Rampi.Docenti precari, il Pd rispolvera il Fit dando ragione a Renzi ma non troppo

Nel frattempo però si muovono i primi passi in questo senso, grazie alla firma apposta su una nota informativa che conferma come ci si stia muovendo in maniera decisa verso questa soluzione.

Questo il passaggio più significativo: ‘Nel merito è necessario approvare per la scuola secondaria la riforma che, a regime, leghi direttamente la formazione iniziale dei docenti con l’accesso in ruolo, che per gli attuali docenti abilitati e specializzati il requisito di servizio sia ridotto ad una annualità e la prova conclusiva sia di carattere metodologico-didattico; che sia attivata una procedura straordinaria per i docenti supplenti che hanno già maturato 3 annualità di servizio, con valutazione comparativa e integrazione delle competenze professionali acquisite’.

Lo scopo sarebbe quello di far sovrapporre due binari fondamentali per l’inserimento nel mondo della scuola, val a dire formazione e selezione. La differenza rispetto al disegno renziano sta nella durata, che scenderebbe da tre a due anni.

‘La nostra proposta riguarda un percorso post lauream di formazione tirocinio e immissione in ruolo per gli aspiranti docenti su posto comune. Al percorso gli/le aspiranti docenti accedono mediante concorso per un numero di posti corrispondenti al fabbisogno, ai vincitori è attivato un contratto di durata biennale, con progetto di ricerca-azione quale prova finale, ad esito positivo della quale si entra in ruolo avendo già assolto all’anno di prova’.

Durante il primo anno, che sarebbe retribuito, ci sarebbe una formazione tesa alla specializzazione delle competenze professionali associata ad attività di tirocinio diretto e indiretto, nonché di insegnamento affiancato, con la collaborazione di tutor universitari e scolastici; nel secondo anno, l’attività formativa proseguirà contestualmente all’effettivo servizio di insegnamento su posto vacante e disponibile.