Docenti assunti con riserva: conferma o reintegro per chi ha superato l’anno di prova
Non sono pochi i casi dei docenti assunti con riserva e licenziati. Per il sindacato Anief è una situazione inammissibile, e per questo sono state chieste modifiche al decreto Sostegni ter. “Chi è stato assunto a tempo indeterminato come docente con riserva ed ha anche superato l’anno di prova, come i docenti con diploma magistrale, non può essere messo alla porta: ha già dato tanto agli alunni e alla scuola e merita di essere confermato o reintegrato nei ruoli”.
Chi riguarda l’emendamento
E’ la netta presa di posizione de Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief. Il punto di vista è stato espresso nei confronti dei senatori della VI Commissione che stanno esaminando l’emendamento Anief al decreto 2505 Sostegni ter. Per il sindacato, l’approvazione all’emendamento garantirebbe “la continuità didattica nelle Istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado, a decorrere dall’anno scolastico 2022-2023”.
La disposizione riguarderebbe coloro che hanno fatto riscontrare il “superamento dell’anno di prova di cui ai commi 116 e seguenti della legge 13 luglio 2015, n. 107, con decorrenza giuridica dal 1° settembre dell’anno svolto. Conseguentemente – ha chiesto ancora Anief con l’emendamento – è disposto l’annullamento dei provvedimenti di licenziamento già notificati dall’amministrazione e previsto il reintegro nei ruoli”.
Abbattimento del precariato: lo chiede l’Europa
Marcello Pacifico (Anief): “come sindacato abbiamo suggerito delle proposte emendative al decreto legge Sostegni ter. Adesso la decisione spetta al Senato: il precariato deve essere abbattuto, lo chiede anche l’Europa”
Sono al vaglio della V Commissione del Senato gli emendamenti al Sostegni ter. Tra le diverse richieste formulate ai senatori anche quelle presentate dal giovane sindacato Anief. A iniziare da quelli sui precari da assumere in ruolo, attraverso l’utilizzo di tutte le fasce delle graduatorie, prevedendo per chi è in seconda e senza abilitazione dei corsi ad hoc di formazione e abilitanti all’insegnamento per poter esercitare la professione durante l’anno di prova. Un altro emendamento riguarda la stabilizzazione degli insegnanti di religione cattolica, a favore dei quali è arrivata di recente anche una sentenza della Corte di Giustizia Europea per fermare una volta per tutte l’abuso in Italia dei contratti a termine: spazio quindi ad una graduatoria, un canale parallelo per poter reclutare più di 15mila insegnanti di religione cattolica.