Per il Ministero la nuova norma sulla conferma dei docenti di sostegno su richiesta della famiglia è stata un successo, nei numeri e nei risultati. Non deve sorprendere quindi che sia stata confermata anche per l’anno prossimo, nonostante le moltissime polemiche che l’hanno accompagnata. I detrattori sperano ancor nei tribunali, con il Tar che si esprimerà il prossimo maggio, a ridosso della nuova procedura estiva che sarà caratterizzata da questa norma, nella speranza che possa essere dichiarata illegittima in quanto penalizzante per alcune categorie di docenti.
In primis gli specializzati con alto punteggio in graduatoria, che in molti casi la scorsa estate si sono vista scavalcare da docenti non specializzati e posizionati peggio ma destinatari di continuità. La norma, al di là del giudizio di merito, ha consentito alla procedura di attribuzione delle supplenze tramite algoritmo una celerità mai vista prima, considerato che per la prima volta nella storia della scuola italiana le cattedre a settembre sono state tutte coperte. Dal primo di settembre una condizione che non si era mai verificata prima.
I numeri dicono, come ha ribadito in queste ore il ministro Valditara con orgoglio, che il Governo ha assunto 28.000 docenti di sostegno con contratto a tempo indeterminato. Questo ha consentito all’organico di diritto di essere ampliato di 18.000 posti dedicati al sostegno.
La conferma dei docenti di sostegno su richiesta della famiglia ha coinvolto quasi 46.000 docenti precari sul sostegno, confermati grazie a questa innovazione richiesta dalle associazioni da 25 anni.
Gli altri interventi sul sostegno del ministero Valditara hanno comportato percorsi di specializzazione per 85.000 docenti sul sostegno privi di titolo specifico attraverso corsi curati da Indire, con i primi 25.000 docenti che hanno già iniziato la formazione specialistica.