Non c’è ancora una decisione ufficiale da parte del ministero circa la possibilità di anticipare alla sessione invernale, entro febbraio, l’aggiornamento delle GPS. La volontà del ministero è emersa chiaramente nel corso dei primi due incontri informativi con i sindacati, ma sono emerse chiaramente anche le perplessità dei sindacati che hanno fatto presente tutte le categorie di candidati che sarebbero fortemente penalizzati da questo tipo di scelta.
I vantaggi per gli Uffici scolastici
La volontà del Ministero di anticipare l’aggiornamento delle Gps (addirittura a gennaio, ma alla fine la sensazione è che se di anticipo si tratterà, non avverrà comunque prima di febbraio) nasce dall’analisi di quanto avvenuto nelle occasione analoghe, in particolare due anni fa.
Collocare l’aggiornamento in primavera significa sottoporre a tempi ristretti e margini di manovra ridotti gli Uffici scolastici. la conseguenza è poi tutta, oltre che per il sistema scolastico, per i partecipanti stessi alla procedura che devono avere a che fare con pubblicazioni tardive ed errori nei punteggi.
Particolarmente penalizzati coloro i quali avrebbero bisogno di veder lavorate le riserve in tempo utile. Il ministero è convinto che un anticipo di almeno un paio di mesi consentirebbe alle amministrazioni provinciali di completare le verifiche prima dell’avvio delle nomine. Questo scongiurerebbe, o quantomeno ridurrebbe notevolmente, il rischio di ritardi e irregolarità.
Restano fuori i laureandi
Ma come detto c’è anche il rovescio della medaglia, ovvero le categorie di docenti penalizzati da questo possibile anticipo, a cominciare dal personale che deve ancora completare l’anno di servizio o conseguire titoli.
Altra categoria a rischio i laureandi magistrali, che non avrebbero modo di inserirsi in GPS con riserva. La normativa infatti non prevede l’inserimento in seconda fascia GPS con riserva per chi deve ancora conseguire il titolo di studio necessario all’accesso alla classe di concorso.
L’unica possibilità di fare ricorso alla riserva è contemplata per chi sta completando un percorso di abilitazione, a patto che sia già in possesso del titolo di studio richiesto. Un problema che riguarda anche i diplomandi, privati della possibilità di procedere con l’inserimento con riserva per il solo titolo di studio.