Rinnovo contratto scuola: triennio 2025-2027 potrebbe garantire un incremento stipendiale complessivo tra 330 e 350 euro lordi medi mensili

Domani 31 ottobre incontro molto importante all’Aran per definire il quadro economico che porterà al rinnovo del contratto scuola per docenti e personale Ata relativo al triennio 2022/2024. Chiudere in tempi brevi l’accordo per il triennio già scaduto consentirebbe di iniziare a intavolare la trattativa per il triennio successivo, quello relativo al 2025-27 che porterà ulteriori aumenti.

Aumento del 6%

Al momento la trattativa è sulla base di un aumento del 6% rispetto agli stipendi attuali. Questo comporterebbe aumenti medi mensili tra i 105 e i 177 euro lordi per docenti e personale Ata. Aumenti che non verrebbero percepiti interamente in busta paga al momento della firma, considerato che gran parte di queste risorse è stata già anticipata tramite l’indennità di vacanza contrattuale.

Restano invece da saldare gli arretrati medi di 1.450 euro lordi entro dicembre 2025 e un bonus una tantum di 142 euro lordi al momento della firma definitiva del contratto. Se dovesse arrivare la firma in tempi brevi si potrebbe ipotizzare di saldare arretrati e una tantum, oltre agli aumenti in busta paga, già entro fine anno. Per poi passare alle trattative del contratto 2025-2027, che dovrebbero assicurare un aumento stipendiale complessivo tra 330 e 350 euro lordi medi mensili.

L’appello agli altri sindacati

Anief ha proposto di separare la parte normativa del contratto da quella economica, in modo da chiudere subito la questione degli aumenti per poi dedicarsi al resto della contrattazione. Anche Cisl auspica che si riesca a raggiungere subito un accordo, lanciando un appello agli altri sindacati affinché si faccia uno sforzo per chiudere questa trattativa, almeno sulla parte economica, agganciandola subito a quella del triennio successivo.

Nel frattempo è dispoinbile il bonus mamme 2025, contributo fino a 480 euro anche per le supplenti. Prosegue invece l’attesa dei supplenti brevi, che dovrebbero ricevere gli stipendi entro 30 giorni ma non li ricevono da inizio anno, anche se per il Ministero i fondi ci sono. Ancora nessuna novità invece per il riscatto laurea a 900 euro, con laurea magistrale quinquennale a soli 4.500 euro consentendo la pensione anticipata a 60 anni.