Carta docente non prima di gennaio, e gli importi residui del 2025?

Sta facendo molto discutere la comunicazione da parte del ministero relativa al ritardo con cui quest’anno (e probabilmente anche i prossimi anni) verrà pagata la carta del docente, solitamente erogata, giorno più giorno meno, a ottobre. Teatro la Commissione Cultura della Camera dei Deputati, la sottosegretaria Paola Frassinetti ha spiegato come mai la piattaforma per l’ottenimento della Carta del docente non sia ancora attiva e il bonus ancora non disponibile.

Bonus da gennaio 2026

Soprattutto ha annunciato che non sarà disponibile fino a gennaio 2026, e così sarà ogni anno, con gennaio individuato come mese di riferimento per il bonus.

Le reazioni non si sono fatte mancare: i docenti di ruolo, pur riconoscendo il diritto dei precari a ottenere l’estensione del bonus, chiedono quantomeno di mantenere una priorità a livello temporale, considerato che il rinvio del bonus è dovuto proprio alla necessità di individuare prima la platea dei supplenti fino al termine delle attività didattiche a partire dal gennaio di ogni anno.

E i residui 2025?

Non solo: le proteste riguardano il non mettere a disposizione almeno i residui 2024/25, ovvero gli importi che non sono stati ancora spesi relativi al bonus dello scorso anno, e che potrebbero quantomeno essere riattivati prima di gennaio. Vedremo nelle prossime settimane se il ministero interverrà in tal senso, ma la sensazione è che almeno per quest’anno bisognerà aspettare gennaio per tutti i bonus, il tutto con l’incognita dell’importo che verrà messo a disposizione, considerato che proprio in virtù dell’ampliamento della platea dei beneficiari la cifra di 5” euro non è più garantita.

Nel frattempo però arriva il bonus mamme lavoratrici: docenti e Ata possono chiedere l’esonero contributivo per il 2025 entro il 6 dicembre.