Bonus mamme lavoratrici: docenti e Ata possono chiedere l’esonero contributivo per il 2025

E’ valido anche per il 2025 l’esonero contributivo per docenti e Ata. Un provvedimento che costituisce un aumento di stipendio indiretto per i lavoratori della scuola, in attesa degli aumenti che dovrebbero essere formalizzati nelle prossime settimane, con il nuovo incontro all’Aran tra ministero e sindacati fissato per il prossimo 31 ottobre.

La nota per presentare domanda

Arriva dal Ministero dell’Istruzione e del Merito la conferma alla la possibilità di richiesta dell’esonero dai contributi previdenziali per le lavoratrici madri con tre o più figli. Lo ha sancito il Ministero stesso con una nota contenente tutte le indicazioni utili alla presentazione della domanda.

Hanno diritto all’agevolazione i lavoratori della scuola, e quindi personale docente, educativo e ATA a tempo indeterminato e
dirigenti scolastici. Diritto esteso anche ai dipendenti dell’amministrazione centrale e periferica del MIM. Il requisito è essere
madri con almeno tre figli, fino al mese in cui il più piccolo compie 18 anni, che non abbiano già usufruito dell’agevolazione nel 2024.

Le novità rispetto al 2024

La novità è l’abolizione dell’esonero per le madri con due figli, o meglio, la decisione di non prorogare la norma del 2024, contenuta nel comma 181 della stessa legge. Ma c’è una nuova misura introdotta dal decreto-legge 95/2025 (legge 118/2025) in base alla quale si ha diritto a un’integrazione al reddito per le lavoratrici madri con due o più figli se a tempo determinato, se a tempo indeterminato, ma con figli minori di dieci anni.

La domanda non va però più presentata sul SIDI, ma tramite INPS.

Invio della domanda sul SIDI

E’ già possibile presentare domanda sul Sidi dallo scorso 7 ottobre tramite il sito www.mim.gov.it. Il tutto in attesa del rinnovo del contratto scuola, che oltre agli aumenti mensili per gli stipendi dei lavoratori scolastici dovrebbe prevedere il saldo degli arretrati di 1450 euro e l’erogazione di un bonus una tantum di circa 140€. L’obiettivo è chiudere la trattativa entro la fine dell’anno, ipotizzando anche di scindere la parte normativa da quella economica per accelerare la conclusione dell’accordo.