Prosegue da parte del ministero l’estensione di diritti riservati ai docenti di ruolo anche nei confronti dei precari. Dopo l’allargamento della platea dei beneficiari per la carta del docente (che potrebbe costare un ridimensionamento dell’importo pro-capite, non più garantito a 500 euro ma da stabilire di anno in anno non essendo aumentati proporzionalmente i fondi stanziati per il bonus) oggi 20 ottobre è stato siglato presso il Ministero dell’Istruzione e del Merito il nuovo testo del Contratto Collettivo Nazionale Integrativo sull’assistenza sanitaria integrativa destinata al personale scolastico.
L’avvio del servizio
Ufficiali ulteriori 15 milioni di euro aggiuntivi previsto dal Decreto-legge 127/2025, che consentono di inserire tra i beneficiari anche i docenti e il personale Ata con contratto di supplenza fino al 30 giugno.
Il servizio avrà durata per quattro anni a partire dal 1° gennaio 2026. Questi 15 milioni si aggiungono ai 65 milioni di euro annui già stanziati dal 2026 al 2029. Alla platea di beneficiari iniziale, formata unicamente dai docenti e personale Ata a tempo indeterminato e con contratto annuale di supplenza fino al 31 agosto, si aggiunge cosi quella composta da docenti e personale Ata con incarichi fino al 30 giugno.
Le cifre a disposizione
Secondo Flc Cgil “non ci sono le condizioni per poter sottoscrivere un contratto integrativo nazionale le cui clausole sono ancora molto aleatorie e sono state tutte definite dalla controparte sia per quanto riguarda le finalità che per l’utilizzo delle risorse. Senza contare che le economie realizzate su alcune voci come ad esempio quelle relative agli esami di stato sarebbe stato ragionevole utilizzarle per aumentare i compensi dei docenti impegnati nelle commissioni di esame”.
Si arriva dunque a una platea di oltre 235mila beneficiari con investimento da 64 euro pro-capite, 195.000 docenti e 40.000 unità di personale ATA con contratti fino al 30 giugno. Ogni dipendente otterrà 64 euro pro-capite, ovvero 65 milioni già stanziati per il personale di ruolo tra le 1.018.000 unità complessive a tempo indeterminato.