Nessuna intenzione di retrocedere sull’erogazione della carta del docente per l’anno scolastico in corso da parte del Ministero, anzi la voglia di rilanciare con ulteriori misure di welfare nei confronti degli insegnanti. Negli ultimi mesi la solidità del bonus per l’aggiornamento professionale dei docenti è stato minacciato da più parti dall’estensione della platea dei beneficiari da parte dei tribunali e di giudici. Un’allargamento degli aventi diritto che, a fronte di fondi che non aumentano, rischia di far rivedere verso il basso nei prossimi anni l’importo pro capite da erogare nei confronti dei singoli insegnanti.
L’importo minimo non è garantito
Se prima infatti l’importo di 500 euro rappresentava un minimo garantito, adesso si tratta di un importo massimo la cui cifra specifica verrà sancita di anno in anno a seconda del numero di bonus da erogare in rapporto al numero dei beneficiari.
Il fatto che al momento il sito ufficiale della carta del docenti risulti irraggiungibile, aumento le preoccupazioni. Si tratta di una procedura standard che avviene di anno in anno, è il motivo è la necessità di predisporre le procedure di attivazione della nuova annualità.
Valditara conferma che il bonus è non solo confermato, ma anche esteso ai supplenti annuali, quelli destinatari di supplenze brevi che in realtà poi terminano stesso alla fine dell’anno scolastico. L’estensione riguarda i docenti precari con contratto al 31 agosto, resi destinatari strutturali del beneficio grazie al decreto Scuola n. 45/2025.
Non solo carta docente
Il timore è però che i bilanci non consentano di mantenere la misura inalterata, con il rischio di tagli. Valditara assicura che verranno trovate “delle risorse anche per fare qualcosa d’altro. Non saranno diminuite le risorse complessive per finanziare la carta docente, anzi stiamo studiando come recuperarne di ulteriori per potenziare il finanziamento di alcune finalità della carta docente. Comunicherò alla fine della prossima settimana come faremo”.
Queste dunque le intenzioni, ma c’è da risolvere la questione dei docenti con contratto al 30 giugno 2026 che al momento non rientrano tra i destinatari della carta. L’intenzione sarebbe quella di estendere il beneficio anche al personale educativo degli educandati e dei convitti statali.
La questione dei supplenti brevi
C’è poi da confrontarsi con la sentenza nella causa C-268/24, con la quale la Corte ha sancito che non si possono escludere i docenti con incarichi di supplenza breve dall’accesso alla carta del docente. Il Governo non si è ancora adeguato alla decisione comunitaria. Al momento l’importo di 500 euro non è più garantito, con il Ministero che deciderà annualmente la somma da accreditare in base a disponibilità e platea di beneficiari. I 500 euro dunque non sono al momento garantiti.