Non si sono ancora placate le polemiche da parte di tutti quei docenti che hanno investito tempo e soldi nel conseguimento dei 24 cfu, salvo poi scoprire il depotenziamento notevole da parte del ministero, progressivo nel corso degli ultimi anni con la riforma del reclutamento, che toccherà il suo culmine in occasione del prossimo concorso scuola 2025 che verrà bandito a metà ottobre.
I 24 cfu
Nel bando verrà ufficializzato ciò che ufficiale in realtà è già, e cioè che con la fine della fase transitoria, non è più spendibile il titolo combinato di laurea più 24 cfu per accedere alle procedure per la scuola.
Il valore dei 24 CFU non è più efficace come titolo culturale in base alle tabelle allegate ai regolamenti concorsuali. Resta la consolazione, da parte di chi comunque riuscirà a partecipare al concorso mediante altri requisiti (tre anni di servizio abilitazione) di aver svolto un percorso la cui utilità sarà spendibile da un punto di vista pratico, essendo comunque utile dal punto di vista formativo, dando un vantaggio rispetto a molti colleghi contribuendo alla preparazione per le prove concorsuali.
Quindi nessun punteggio previsto per i 24 CFU. Invece gli anni di servizio e le abilitazioni selettive avranno il loro peso sulla graduatoria finale.
Servizio e dottorato: come vengono valutati
Per quel che riguarda la spendibilità degli anni di servizio, il loro valore sarà riconosciuto unicamente se svolti nella stessa classe di concorso o tipologia di posto per cui si partecipa. Nessun valore invece per quel che riguarda il conteggio delle supplenze brevi o su insegnamenti differenti.
Invece il dottorato di ricerca non può essere convertito in automatico come anno di servizio, ma può essere riconosciuto se ottenuto durante nell’ambito di un congedo da incarico scolastico, analogamente a maternità o altre assenze giuridicamente valide.
Abilitazione e punteggio aggiuntivo
Punteggio invece per i candidati che hanno ottenuto l’abilitazione tramite percorsi selettivi. In base all’articolo 7, infatti, si beneficerà di un punteggio che può arrivare a un massimo di 12,5 punti aggiuntivi. Punteggio che si andrà a sommare a quello legato al voto finale di abilitazione, aumentando così le possibilità di scalare la graduatoria.