Un posto su due sul sostegno resterà scoperto in virtù della politica annunciata dal ministero della pubblica amministrazione per il prossimo triennio, con un piano di immissioni in ruolo ritenuto dai sindacati insufficiente. Il fatto che il piano prevede un aumento di assunzioni di alcune migliaia, a tempo indeterminato, non sarà sufficiente a coprire le necessità della scuola in relazione al personale docente della scuola pubblica per l’anno scolastico appena iniziato.
I numeri annunciati dal ministero
In base ai dati comunicati dal Dipartimento della Funzione Pubblica, per il prossimo triennio è prevista l’autorizzazione di ulteriori 4.831 docenti. Questo contingente si riferisce al solo anno scolastico 2025/2026.
Numeri che vanno ad aggiungersi alle 48.504 assunzioni già approvate ad agosto. Questo significa che l’anno scolastico 2025/2026 sarà caratterizzato da un totale di nuove assunzioni che si attesta su oltre 53mila cattedre.
In tutto il prossimo triennio vedrà un totale di assunzioni che beneficerà di ulteriori 58.000 nuovi docenti in cattedra.
La compensazione del turn over
Numeri che possono sembrare importanti a prima vista, ma che si scontrano con l’attualità della situazione della scuola italiana. Secondo i sindacati, sono cattedre che saranno in grado a malapena di compensare il turn over. A pagare dazio, come spesso accade nella scuola pubblica, il mondo del sostegno, con la previsione che resterà scoperto un posto su due.
Numeri che spingono Anief a rilanciare il tema del doppio canale di reclutamento, di cui ha parlato in queste ora su Facebook anche l’onorevole Mario Pittoni. Non solo: per il sindacato è urgente anche procedere con l’assunzione di idonei dei concorsi e precari storici dalle GPS.
La trasformazione in organico di diritto
In caso contrario, le poche immissioni autorizzate non potranno essere attuate. Il tutto in attesa del pronunciamento relativo al reclamo collettivo presentato da Anief al Comitato europeo dei diritti sociali nel 2021. Lo scopo è impedire al Governo di fare ricorso alla deroga posti su sostegno, da programmare invece in organico di diritto. Una fetta importante dell’insegnamento italiano, considerato che si tratta di oltre 100mila solo nell’ultimo anno scolastico, cattedre che è urgente vengano collocate in organico di diritto.