Interpelli senza titolo specifico: la norma non lo consente ma se non c’è alternativa la scuola assegna l’incarico

La normativa che disciplina gli interpelli, contenuta negli articoli 13 e 14 dell’ordinanza ministeriale, sancisce dei paletti precisi da rispettare per ottenere gli incarichi. Nello specifico, è necessario che il docente che presenta la propria candidatura abbia lo stesso titolo di accesso. Si parla di abilitazione o titolo di studio per il posto comune, specializzazione per il sostegno.

Il presupposto dietro l’interpello

Questo sulla carta preclude a un docente che partecipa agli interpelli per la scuola primaria di ottenere un incarico con un’abilitazione di secondo grado.

Questo almeno in linea teorica, o almeno in prima applicazione delle precedenze nel momento in cui il dirigente scolastico deve esaminare le candidature arrivate per un determinato incarico.

Ma non si può dimenticare che l’interpello costituisce in ogni caso uno strumento che raccoglie l’eredità delle domande di messa a disposizione, ribaltandone il meccanismo ma mantenendo invariata la logica di base: siamo in altre parole alle pese con uno strumento di emergenza cui fanno ricorso le scuole e i dirigenti scolastici dopo che non è stato possibile assegnare con incarico di supplenza una cattedra da Gps o da graduatorie di istituto. Questo significa che la scuola rischia di rimanere con una classe con cattedra scoperta.

Tentar non nuoce

L’urgenza in questo caso ha la precedenza, come dimostra anche l’istituzione attuata ad anno scolastico in corso e confermata quest’anno dell’interpello-mad, interpello preventivo che consente ai dirigenti scolastici di raccogliere candidature ancor prima di pubblicare un interpello. L’obiettivo è assegnare in tempi brevi supplenze di massimo dieci giorni per infanzia e primaria, in modo da ridurre le tempistiche.

Questo porta alla conclusione che in caso di difficoltà, si possano assegnare incarichi anche a docenti senza il titolo specifico. L’importante è che il candidato abbia dichiarato il proprio titolo reale, dopodiché potrebbe essere anche preso in considerazione, e fa bene a provare a inviare la propria candidatura anche se i titoli non corrispondono. Nella speranza che non ci siano altri candidati in possesso del titolo richiesto che avrebbero sicuramente precedenza.