Si fa sempre più concreta la possibilità di arrivare a un riscatto agevolato della laurea, che possa consentire a chi ha speso diversi anni nello studio di capitalizzare quell’impegno e quello sforzo, a livello economico e di tempo, andando in pensione prima.
Riscatto a 900 euro l’anno
E’ ‘obiettivo di un nuovo disegno di legge in discussione che consentirebbe agli aventi diritto di ottenere il riscatto della laurea a 900 euro l’anno.
La possibilità sarebbe riservata ai dipendenti scolastici, ritenuto dl disegno di legge tra i lavoratori meno tutelati in questo senso nonostante svolgano una professione altamente impegnativa. In base a questo disegno di legge, avrebbero la possibilità di andare in pensione già all’età di 60 anni. Il disegno di legge è stato presentato dalla senatrice Bucalo, già impegnata in Senato con una proposta sul doppio canale di reclutamento.
120mila firme raccolte
In questo caso, invece, si punta a un disegno di legge che consentirebbe di ottenere un riscatto della laurea a costi molto agevolati: solo 900 euro per ogni anno riscattato. Si è arrivati alla proposta mediante un disegno di legge che prende spunto da una petizione dell’Anief che ha dimostrato di aver colto nel segno, essendo in grado di raccogliere quasi 120.000 firme.
In base alla proposta 1413 del 2025 si potrebbe consentire al personale scolastico (docenti, dirigenti e personale Ata) di accedere a un riscatto della laurea agevolato che consenta di non essere obbligati a restare in servizio, con tutte le conseguenze sulla salute fisica e mentale che comporta, andando in pensione anticipata a partire dai 60 anni.
Come funzionerebbe
Con questo riscatto agevolato si potrebbe riscattare il periodo di studi con aliquota agevolata al 5%. Ogni anno costerebbe solo 900 euro, cifra comunque importante ma molto bassa se paragonata ai 6.076 euro previsti dal riscatto agevolato attuale. Si dovrebbe riscattare ogni anno di studi universitari.
In questo modo si potrebbe andare in pensione già a 60 anni, riscattando anni universitari che avrebbero valore come anni contributivi.
Il valore della formazione
Naturalmente sarebbe una possibilità e non un obbligo: chi non vive questa situazione di stress, può continuare se lo desidera a lavorare.
Un provvedimento che interesserebbe una platea di circa 1,2 milioni di lavoratori del settore scolastico e della ricerca. Far riscattare gli anni universitari sarebbe anche un segnale: la formazione ha valore ai fine previdenziali.