Doppio canale di reclutamento docenti, primo passo già compiuto con il ripristino delle graduatorie di merito nei concorsi e gli elenchi regionali degli idonei previsti dal 2026

Non si parla più da diverse settimane del ripristino del doppio canale, da quando è stata esaminata in commissione al Senato al proposta della senatrice Bucalo. Ma come ha avuto modo di spiegare più volte il responsabile del Dipartimento Istruzione della Lega Mario Pittoni, non è quella la strada per il doppio canale di reclutamento.

Il ripristino delle gaduatorie

Una strada che è stata invece correttamente già intrapresa con il ripristino delle graduatorie di merito nei concorsi e gli elenchi regionali degli idonei previsti dal 2026, operazioni inserite nel recente decreto Scuola, e che stanno già dando i primi risultati.

L’obiettivo finale è arrivare a strutturare un sistema diversificato di reclutamento degli insegnanti, arrivando al famoso doppio canale di reclutamento che metterebbe d’accordo sindacati e insegnanti.

Lo stesso Pittoni approfitta del Ferragosto per fare il punto della situazione. Un Ferragosto che quest’anno cade nel pieno della presentazione delle domande per la Mini call Veloce, a pochi giorni dall’avvio dell’algoritmo Gps per le supplenze, che quest’anno vivrà del tanto atteso e temuto prologo della fase zero con relativo bollettino riservato alla conferma del docente di sostegno su richiesta della famiglia.

A dicembre il Pnrr 3

Pittoni, rivolgendo un pensiero ai docenti, soprattutto precari ribadisce l’intenzione di arrivare a “concretizzare il maggior numero possibile dei posti a tempo indeterminato autorizzati dagli organi finanziari, così da favorire la qualità dell’insegnamento. Gli ultimi anni sono state infatti coperte solo una parte delle cattedre disponibili“.

Il ripristino delle graduatorie di merito nei concorsi e gli elenchi regionali degli idonei previsti dal 2026 è una risposta ai concorsi scuola per titoli ed esami, rivelatisi troppo lenti e farraginosi. Dopo i due Pnrr ravvicinati, il 2025 si concluderà con il terzo e ultimo concorso da bandire per rispettare gli accordi presi con Bruxelles.

“Da qui l’idea di investire sulle graduatorie di chi si è messo in gioco con buoni risultati ma senza rientrare tra i vincitori di concorso o ha acquisito particolare esperienza. Nel tempo quindi non più solo il tradizionale concorso, bensì attenzione anche a merito e competenza come peraltro già avviene anche se non ancora in forma strutturale nell’assunzione dei docenti per le attività di sostegno” spiega Pittoni.