Scuola

Doppio canale di reclutamento docenti: i posti per il prossimo concorso scuola sono insufficienti

Non sarà facile avere la meglio in vista del prossimo concorso scuola considerato che ai nastri di partenza si presenteranno oltre mezzo milione di candidati che si contenderanno solo 45.000 posti da insegnante in tutta Italia. Queste le proporzioni che sono messe in campo in vista dei concorsi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr).

La situazione nelle diverse regioni

Il prossimo concorso, particolarmente atteso, registra un aumento di interesse in tutte le fasce di età e cicli scolastici. Particolarmente ardua la competizione in regioni come Lombardia, Campania, Lazio e Sicilia. Questo significa che molti candidati torneranno a casa con l’ennesima disillusione.

Le possibilità di successo cambiano a seconda di ciclo scolastico e regione in cui si partecipa.

Per chi concorre per scuole dell’infanzia e primarie le percentuali di successo sono più basse. C’è poi da considerare la situazione delle cattedre di sostegno. In questo ambito la domanda supera di gran lunga l’offerta.

I numeri

Entrando nel dettaglio dei numeri, sono state presentate 553.181 domande per circa 45.000 posti. Questo evidenzia una grande differenza tra i vari gradi di insegnamento. La competizione aumenta se si sale di livello, considerato che il numero di candidati supera di gran lunga le posizioni disponibili.

Considerando ad esempio la scuola dell’infanzia, la probabilità di successo si attesta su un candidato ogni 49. Le discipline STEM alle superiori invece offrono più opportunità di assunzione rispetto alla media.

Il ripristino del doppio canale

Ancora una volta sono messe in evidenza disparità regionali. Il Sud Italia è caratterizzato da un numero di domande superiore rispetto al Nord. Fanno eccezione Lombardia e Campania. Per questo, alla luce del quadro che si evidenzia, Anief ribadisce l’urgenza di riformare le politiche di reclutamento. La soluzione è sempre il ripristino del doppio canale che dovrebbe agevolare l’assunzione di personale già presente nelle graduatorie per le supplenze. Il sindacato chiede anche al Ministero di estendere le assunzioni a tempo indeterminato e valutare tempestivamente le domande per il riconoscimento dei titoli di studio esteri. L’obiettivo finale è stabilizzare il settore assicurando una distribuzione più equa delle opportunità di insegnamento.

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