Uno dei problemi che anche quest’anno bisogna mettere in conto nell’ambito della scelta delle 150 preferenze Gps e in vista dell’assegnazione degli incarichi dal primo settembre mediante algoritmo, è quello che puntualmente avviene ogni anno in seguito alla pubblicazione dei primi bollettini. Bollettini che quest’anno seguiranno il bollettino zero, da stilare da parte degli uffici scolastici entro il 31 agosto e che non sarà reso pubblico, inerente la verifica interna del diritto dei docenti destinatari di conferma a ottenere l’incarico per il quale hanno dato disponibilità.
I posti di sostegno attivati in deroga
Una delle criticità con cui il ministero e di riflesso i docenti coinvolti nella procedura di assegnazione delle supplenze si devono confrontare è la gestione dei posti. Un problema che riguarda in particolare modo quelli di sostegno attivati in deroga. Il problema è che si tratta di posti che ottengono l’autorizzazione da parte del ministero solo in seguito al 31 agosto.
Non c’è una data specifica destinata alla loro autorizzazione, ma solitamente è un periodo che si colloca tra settembre e novembre. Questo significa che vengono esclusi puntualmente da primi turni di nomina, non essendo ancora disponibili.
Un problema non da poco, se si considera che in questi turni vengono assegnate cattedre ai docenti posizionati meglio in graduatoria, e che quindi vengono privati della possibilità di “giocarsi” queste cattedre.
Penalizzati i docenti nelle prime posizioni
Non solo: è fisiologico che ogni anno si verifichino un certo numero di errori da parte di scuole o uffici territoriali. Questo si riflette inevitabilmente sulla possibilità di beneficiare di una visione a trecentosessanta gradi delle disponibilità già all’inizio della procedura.
Una questione che affonda le radici nella notte dei tempi. basta pensare che era motivo di contestazione addirittura quando le nomine erano ancora in presenza, procedura che ancora oggi molti docenti continuano ad auspicare possa tornare a essere implementata.
La soluzione a questa problematica, secondo i sindacati, sarebbe quella di riesaminare i candidati esclusi nei primi turni, ma il ministero non ha dato riscontro positivo. Questo rende inevitabilmente irreversibile l’esito del primo passaggio dell’algoritmo. Di conseguenza i nuovi posti disponibili non sono un diritto di chi si trova nelle prime posizioni, cosa che amplifica le critiche nei confronti dell’algoritmo.