Ivana Barbacci, segretaria generale della CISL Scuola, ha espresso cautela sulla nuova misura relativa agli idonei dei concorsi scolastici. “È positivo che si dia una prospettiva agli idonei del 2023, ma non dobbiamo dimenticare chi ha superato i concorsi precedenti, come quelli del 2020 o quello per l’educazione motoria del 2023″, ha dichiarato. SI tratta di un primo passo, che non soddisfa completamente nè i sindacati nè i docenti coinvolti, già molto critici sui social nelle reazioni a questa che doveva essere una buona notizia.
Gli elenchi regionali
Il ministero ha sancito che a partire dal prossimo anno scolastico, gli idonei del concorso 2023 potranno accedere a una quota del 30% dei posti disponibili per l’assunzione in ruolo. La decisione è stata presa dal Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, confermata nel corso della conferenza stampa dopo il Consiglio dei Ministri del 28 marzo. Altra novità, quella che consentirà a partire dal 2026/27 a tutti gli idonei dei concorsi banditi dal 2020 di iscriversi in elenchi regionali.
Il doppio canale di reclutamento
Chi farà parte di questi elenchi, potrà essere assunto sui posti vacanti residui dopo le immissioni in ruolo previste dal PNRR. Una soluzione che non sembra garantire abbastanza tutela a chi ha superato le prove dei concorsi cui ha partecipato.
Barbacci ha inoltre evidenziato la necessità di estendere a tutti i posti comuni il meccanismo già utilizzato per il sostegno, basato sulle GPS di I fascia, ovvero il doppio canale di reclutamento. “Questa modalità – ha spiegato – permette di valorizzare titoli ed esperienza, garantendo un equilibrio tra merito e servizio già svolto“.