Graduatorie, Gps e supplenze

Assunzione idonei e precari storici tramite GPS: Italia deferita in Corte di giustizia Ue dalla stessa Commissione che ha promosso i concorsi

Il primo concorso Pnrr non ancora concluso che si sovrappone al secondo e addirittura un terzo Pnrr in arrivo tra estate e autunno sono, secondo i sindacati, la testimonianza del fallimento di una certa strategia basata sulle procedure e non sulla stabilizzazione dei precari. Per questo, urge un cambio di rotta con assunzione degli idonei e dei precari storici tramite GPS, considerato che l’Italia è stata deferita in Corte di giustizia Ue dalla stessa Commissione che ha promosso i concorsi.

70mila assunzioni entro il 2026

La denuncia è di Anief, che parte da un dato di fatto secondo il sindacato incontestabile: il sistema di reclutamento concordato con l’Unione europea nell’ambito del Pnrr è fallito nel suo intento di risolvere la questione dei precari in Italia. Il paradosso, secondo il sindacato, è che il nostro Paese è stato deferito in Corte di giustizia europea dalla stessa Commissione europea con cui ha concordato gli anomali concorsi Pnrr in serie che dovrebbero portare al risultato di assumere 70 mila precari entro il 2026.

La goccia che ha fatto traboccare il vaso è la decisione di confermare il secondo concorso Pnrr, programmato con l’Ue, invece di immettere in ruolo gli idonei del concorso 2023 e prima ancora della procedura selettiva del 2020.

Assunzioni da Gps

Una prassi che rischia di far aumentare posti vacanti e precariato. Per invertire la tendenza e arginare l’abuso dei contratti a termine, bisogna iniziare a sanzionare l’abuso stesso. La priorità è iniziare a considerare precari e docenti di ruolo alla pari, dal punto di vista giuridico ed economico.

E poi è necessario rivedere i meccanismi di assunzione, con l’istituzione del doppio canale di reclutamento, parallela alla stabilizzazione degli idonei dei concorsi e dei precari storici assumendo da GPS.