Scuola

Percorsi abilitanti docenti: quelli da 36 CFU prevedono lezioni in presenza al 50% e attività di tirocinio sia diretto che indiretto in presenza, quelli da 30 CFU si svolgeranno online

Il ministero ha garantito che i percorsi abilitanti saranno avviati a breve, ma nel frattempo ancora tutto tace nonostante non sia stata modificata la scadenza tassativa del 30 giugno per la conclusione degli stessi imposta alle Università. La richiesta del ministero nasce dall’esigenza di consentire ai vincitori di ottenere il ruolo, passando dall’attuale contratto a tempo determinato previsto per i docenti non abilitati al contratto a tempo indeterminato.

La frequenza dei corsi

Se non verrà rispettata la scadenza di fine giugno, sarà a rischio l’immissione in ruolo in vista del prossimo anno scolastico. Non ci sono novità per quel che concerne la struttura dei percorsi abilitanti previsti. Quello da 36 CFU prevede una percentuale di lezioni in presenza equivalente almeno al 50% con attività di tirocinio sia diretto che indiretto in presenza.

Discorso diverso per i percorsi abilitanti da 30 CFU. Il riferimento è ai corsi straordinari di specializzazione su sostegno, organizzati da INDIRE, che potranno essere frequentati interamente online, per consentire a chi insegna di conciliare le esigenze lavorative con quelle didattiche. Una delle maggior critiche rivolte al ministero circa l’affiancamento di questo nuovo canale di specializzazione al Tfa è proprio questa.

L’accreditamento delle università

Intanto molte università hanno fatto richiesta in ottica avvio dei nuovi percorsi abilitanti, di accreditamento per nuove classi di concorso. Le richieste sono state fatte in base alle esigenze indicate dal Ministero. Senza l’approvazione di questi accreditamenti, non si può procedere con i relativi percorsi di formazione. Una situazione certo non agevolata dal ritardo che il ministero sta accumulando, e che costringe le università a ritardare tutte le operazioni burocratiche necessarie.