Economia e Fisco

Tredicesima scuola 2024: buste paga inferiori di 300 euro rispetto alle attese, i motivi

All’orizzonte una tredicesima ridotta nel 2024 per i dipendenti della scuola che si tradurrà in una busta paga più leggera rispetto alle previsioni e soprattutto rispetto a quanto percepito nel 2023. Una situazione che già di per s+ rappresenta un problema per molti lavoratori e per molte famiglie ma che in un momento dell’anno come quello in arrivo, in cui le spese aumentano, rappresenta un ulteriore motivo di tensione.

Riduzione di circa 300 euro

Le previsioni dicono che per migliaia di dipendenti statali ci sarà un riduzione significativa delle buste paga. Si parla in media di una riduzione di circa 300 euro rispetto alle aspettative.

Il ministero in questi giorni sta ricevendo molte richieste di chiarimento in merito. Il fatto che proprio adesso che ci si aspettava una busta paga più pesante arrivi questa brutta sorpresa, acuisce il malcontento di una categoria già alle prese da anni con richieste di aumenti solo parzialmente soddisfatte.

Il bilancio parla di una riduzione di circa 300 euro rispetto alla media delle retribuzioni attese per dicembre. Una questione che riguarda un po’ tutto il territorio nazionale, nello specifico in diversi comparti del pubblico impiego.

Ad aumentare il malumore, il fatto che non si sia stata nessuna comunicazione preventiva in merito che annunciasse in qualche modo questo tipo di decurtazioni.

Le motivazioni

In alcuni casi ci possono essere stati errori di calcolo nei cedolini, con disallineamenti nei sistemi di elaborazione delle buste paga che potrebbero aver comportato importi errati. Ma dovrebbe essere solo una minoranza. In altri casi, il motivo è da ricondurre a conguagli fiscali anticipati. Gli importi più bassi potrebbero essere legati al recupero di imposte o contributi dovuti su base annuale, calcolati in modo errato nei mesi precedenti.

Da prendere in considerazione anche trattenute previdenziali o assistenziali maggiorate. Ci sono dipendenti soggetti a modifiche nelle aliquote o nei contributi trattenuti. Il risultato finale potrebbe aver portato a diminuzione delle retribuzioni nette.

Al momento, il Ministero non ha rilasciato dichiarazioni ufficiali che possano giustificare in maniera collettiva le riduzioni. Vale la pena andar a fondo sulla propria situazione individuale, partendo dal presupposto che nella maggioranza dei casi potrebbe dipendere non da errori ma da questioni fiscali.

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