Scuola

Prossimo concorso scuola 2024: confermato il bando a novembre, valgono ancora i 24 cfu come titolo di accesso

Dopo l’estate scatterà ufficialmente il conto alla rovescia per il secondo concorso scuola del 2024, il secondo anche facente parte della nuova riforma del reclutamento docenti e che ha visto a inizio anno l’attuazione della prima procedura. Il ministero conferma la volontà di bandire il secondo concorso in autunno.

I requisiti

La data ufficiale non c’è ancora, ma arrivano conferme ministeriali che il nuovo concorso docenti verrà bandito tra novembre e dicembre. La rassicurazione è arrivata nei giorni scorsi da parte del Sottosegretario Frassinetti durante una interrogazione Parlamentare. Un impegno importante per quanti aspettano questa seconda occasione per ottenere una cattedra.

Il concorso sarà molto simile al precedente sia per quel che riguarda la struttura che per quel che concerne i titoli di accesso necessari ad essere ammessi alle prove. Per poter partecipare serve uno dei seguenti requisiti:

Laurea di accesso alla classe di concorso o abilitazione.
Abilitazione o diploma per ITP.
3 anni di servizio negli ultimi cinque, svolti nella scuola statale, di cui uno specifico per la classe di concorso.
Laurea + 24 CFU conseguiti entro il 31 ottobre 2022.
Laurea + almeno 30 CFU dei 60 CFU validi per l’abilitazione.

Le prove

La procedura prevede una prima prova scritta con durata dell’esame fissata a 100 minuti e composta da 50 domande.

Bisognerà prepararsi a rispondere alle seguenti prove:

Dieci quesiti in ambito pedagogico.
Quindici quesiti in ambito psicopedagogico, inclusi gli aspetti legati all’inclusione.
Quindici quesiti in ambito didattico-metodologico, inclusi gli aspetti relativi alla valutazione.
Cinque quesiti conoscenza lingua inglese livello B2.
Cinque quesiti strumenti informatici.

Ci sarà poi una prova orale, riservata a chi avrà superato la prova scritta, della durata di 45 minuti finalizzata alla valutazione delle conoscenze e competenze del candidato sulla disciplina della classe di concorso o tipologia di posto richiesti. La prova orale sarà l’occasione anche per valutare le competenze didattiche e l’abilità nell’insegnamento, eventualmente anche attraverso un test specifico.

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