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Stipendio docenti maggio 2024: attesa per l’indennità di vacanza contrattuale piena, somma anticipata per gli aumenti contrattuali non corrisponde agli arretrati dovuti per legge

Lo stipendio scuola del mese di aprile è stato caratterizzato dall’assenza, ancora una volta, di arretrati. Dopo lo stipendio di marzo, anche la busta paga di aprile, percepita in queste ore da circa un milione di docenti e Ata della scuola, continua ad essere ridotta. A questo punto tutte le speranze sono riposte nella busta paga di maggio, della quale si inizieranno a comprendere nei prossimi giorni le caratteristiche.

Il motivo è da ricercare nel fatto che gli stipendi medi annui lordi della scuola risultano 10mila euro in meno rispetto alla media della PA (34.153 euro contro 24.667). La situazione però potrebbe essere leggermente meno grave se ci fossero i 4 mila euro di arretrati relativi all’indennità di vacanza contrattuale per il mancato rinnovo del Ccnl 2022-24.

Al momento quella pagata dallo Stato può essere definita una indennità minima, non sufficiente a coprire le reali esigenze e a soddisfare i veri diritti del personale scolastico. Ultimo esempio di come lo Stato stia deludendo il personale scolastico è la recente legge di bilancio che ha introdotto una normativa lontana dal rispettare pienamente i diritti dei lavoratori.

Si è scelto infatti di offrire una somma anticipata per gli aumenti contrattuali che non corrispondono agli arretrati dovuti per legge.

In prima linea per tutelare i diritti del personale scolastico c’è Anief che ha promosso l’invio di diffide per preservare i diritti di docenti a personale Ata, così da interrompere i termini di prescrizione, evidenziando la necessità di una mobilitazione collettiva per richiedere il rispetto delle normative vigenti. Inoltre, ha predisposto delle richieste di risarcimento specifiche per i precari docenti e Ata, sempre per i soldi non arrivati finora non dati in busta paga.

“Soldi alla mano – dichiara Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – abbiamo calcolato che al personale sono stati sottratti migliaia di euro. Il problema tocca anche i precari, che avrebbero dovuto prendere in più 67 euro al mese da gennaio 2024. Sono già in 3 mila ad avere chiesto il nuovo modello di diffida. Per questo, come Anief, abbiamo deciso di portare avanti delle azioni giudiziarie per il recupero del doppio dell’assegno ricevuto a dicembre 2023, esattamente come dice la legge in vigore. E sono stati depositai dai legali Anief anche i primi decreti ingiuntivi per il pagamento immediato di 4 mila euro in media di arretrati anche per il personale precario”.

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