Scuola

Precari scuola: immissione in ruolo diretta dopo il percorso abilitante da 60 cfu e doppio canale di reclutamento

Siamo alla vigilia del primo concorso scuola della nuova fase di reclutamento docenti in base alla riforma appena varata e dell’avvio dei percorsi abilitanti per i docenti, ma la sensazione è che la strada da percorrere per rendere il precariato nella scuola italiana un lontano ricordo sia ancora molto lunga.

Il doppio canale di reclutamento

Marcello Pacifico di Anief spiega a Orizzonte Scuola la ricetta per uscire da questa situazione. I primi provvedimenti riguardano il sostegno: al momento una delle criticità è che non è allineata la domanda con l’offerta sia per abilitazione sia per specializzazione. Per questo bisognerebbe allineare l’organico di fatto all’organico di diritto.

E poi c’è la questione sempre in bilico del doppio canale di reclutamento, che consenta di istituire un percorso parallelo ai concorsi che permetterebbe di confermare il personale che per anni viene chiamato a fare supplenze.

Il percorso da 60 cfu

Il nuovo sistema di reclutamento e formazione dei docenti prevede ancora l’obbligo di partecipare ai concorsi per diventare docenti. Al momento il sistema di formazione iniziale non è legato alle immissioni in ruolo. Per questo sarebbe importante fare in modo che chi completa il percorso dei 60 cfu non dovrebbe essere costretto a fare altri concorsi dopo. Per questi docenti dovrebbe scattare automatica l’immissione in ruolo.

Un grosso impulso all’assunzione di giovani docenti potrebbe essere agevolata assumendo dopo il percorso di 60 cfu e non fare un nuovo concorso. La filosofia alla base della scuola italiana dovrebbe prevedere che un docente abilitato non deve fare il precario.

Il riscatto gratuito della laurea

E poi agevolare il turn over mediante il riscatto della laurea gratuito. Questo consentirebbe, se si riconoscessero gli anni di università, master e tutti gli anni della formazione, di andare in pensione senza penalizzazioni.

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