Economia & Fisco

Quota 41 per andare in pensione prima: è l’obiettivo del 2024 per la scuola e non solo

L’ottenimento di Quota 41, vale a dire la possibilità di andare in pensione con 41 anni di contributi a prescindere dall’età anagrafica, era un obiettivo dei sindacati per il 2023, ma per una serie di motivi non è stato possibile ufficializzarla. Resta però il grande obiettivo dei sindacati e del governo per il 2024. Il problema adesso è capire la strada più breve per raggiungere questo obiettivo.

I 63 anni minimi

In realtà Quota 41 esiste già, ma si tratta di una possibilità riservata unicamente ai lavoratori precoci e a chi rientra nei requisiti previsti per Quota 103. Bisogna però avere 62 anni di età. Il governo negli ultimi mesi ha provveduto a tagliare fondi alle uscite anticipate come Opzione Donna e Ape Sociale, ma non solo. Ecco perchè sarebbe il momento di concentrarsi sulla possibilità di concedere ai lavoratori l’uscita dopo 41 anni di lavoro.

Quota 41 riguarda da vicino anche il mondo degli insegnanti, al momento molto penalizzato dal sistema pensionistico. L’idea è quella di consentire l’uscita dal mondo del lavoro al raggiungimento dei 63 anni di età. Non solo: servirebbe fare in modo che la pensione sia calcolata al pari di quanto avviene per gli appartenenti alle forze armate e dell’ordine. In questo modo chi resta nel mondo del lavoro potrebbe occuparsi di ambiti diversi dalla didattica.

L’arrivo dei baby boomers

Una soluzione che consentirebbe anche di ovviare al problema relativo all’età anagrafica del comparto docenti italiano, fra i più vecchi d’Europa con un’età media che sfiora i 54 anni di età.

Un paradosso se si pensa che il lavoro di docente è a forte rischio burnout considerato il forte carico di stress cui si è sottoposti, nonostante la legge non lo riconosca.

AL momento solo alcune categorie di insegnanti, come quelli delle scuole primarie, hanno ottenuto la possibilità di accedere ad Ape Sociale, ma per tutti gli altri no.

Il governo ha bisogno di tagliare le pensioni anticipate per non gravare troppo sul bilancio Inps. nei prossimi anni ci saranno molti pensionamenti con i cosiddetti baby boomers.

Imitare Opzione donna

L’idea è permettere l’uscita a tutti con 41 anni di contributi indipendentemente dall’età, ma con il ricalcolo contributivo della pensione. Un danno per tutti, secondo i sindacati.

Al momento è possibile uscire dopo 41 anni di lavoro con Quota 103. Quindi 41 anni di contributi ma almeno 62 anni di età.

L’ideale sarebbe per il prossimo anno permettere di andare in pensione con 41 anni di contributi ma con calcolo contributivo dell’assegno, sulla falsa riga di Opzione Donna. Ma questo comporta trasferire i contributi versati prima del 1996 nel nuovo sistema di calcolo, meno conveniente.

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