Scuola

Permessi studio 150 ore 2024: riapertura dei termini in vista dei percorsi abilitanti docenti

Con l’inizio del nuovo anno tutte le attenzioni nel mondo della scuola si sposteranno sull’avvio dei percorsi abilitanti per docenti regolamentati dal recente DPCM datato 4 agosto 2023. In questo senso si aspettano le ultime indicazioni che le Università dovranno ricevere dai ministeri per predisporre il tutto, anche per quel che riguarda le indicazioni temporali, ma non solo.

Formazione e reclutamento

Si tratta di una svolta epocale per quel che concerne la formazione e il reclutamento degli insegnanti, e il tutto è certificato dall’alto numero di adesioni che caratterizzeranno l’avvio di questi nuovi corsi. Non ci saranno solo i precari ad aderire al nuovo corso di formazione e reclutamento degli insegnanti, ma anche i docenti di ruolo, come quelli ingabbiati, che desiderano conseguire altra abilitazione.

Sia i precari che gli insegnanti di ruolo, in ogni caso, a seconda dalle loro situazione professionale, dovranno capire come unire il lavoro alla partecipazione a questi concorsi.

Conciliare le tempistiche

Il senso della concessione dei permessi studio va proprio in questa direzione. Per questo il ministero li concede nel quantitativo massimo di 150 ore. Da capire come il ministero intenderà conciliare le varie esigenze, soprattutto a livello temporale, e il primo quesito cui dovrà rispondere riguarda il modo di conciliare corsi e permessi studio partendo dal presupposto che i percorsi inizieranno intorno a gennaio 2024 e le domande per i permessi studio sono scadute a novembre 2023.

Per risolvere questa situazione che mal concilia le esigenze temporali dei docenti impegnati con attività di insegnamento e che vorranno partecipare ai corsi, in molte regioni sono stati firmati accordi precisi fra sindacati e uffici scolastici regionali per la riapertura dei termini di presentazione della domanda per poter ottenere il beneficio delle 150 ore.

Le domande con riserva

Si tratta di accorsi senza i quali sarebbe stato impossibile far coincidere la tempistica sfalsata. Tutto è nato, secondo i sindacati, dai ritardi del Governo nell’emanare il DPCM dei percorsi abilitanti. Il fatto che il decreto sia arrivato solo il 25 settembre, ha impedito a chi voleva iscriversi ai corsi di godere delle 150 ore.

USR Lombardia, Veneto, Piemonte e Toscana hanno permesso la presentazione della domanda con riserva.

Ora ci si aspetta che anche le altre regioni si possano allineare a questa decisione, ma non sono ancora arrivati provvedimenti ufficiali. Se ne riparlerà quando saranno pubblicati i bandi, all’indomani della ripresa delle attività scolastiche dopo l’Epifania.

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