Scuola

Non solo concorso scuola 2023: procedura riservata ai precari per assunzioni in base all’esperienza

All’indomani della pubblicazione del bando di concorso scuola 2023, si torna a parlare di reclutamento in Italia e c’è chi sottolinea come la strada dei concorsi non sia più sufficiente per garantire il superamento del precariato e l’addio alla piaga della supplentite. Per questo, andrebbe affiancata alla procedura concorsuale classica per l’accesso ai posti di insegnante a tempo indeterminato qualcosa che consenta di valorizzare non solo la preparazione ma anche l’esperienza.

Valorizzazione di esperienza e professionalità

Il riferimento è a ciò che anche la Suprema Corte ha più volte ribadito, e cioè che alla procedura concorsuale classica, si possa affiancare nel limite del 50 per cento una procedura riservata che selezioni in base alla professionalità acquisita. In modo da non disperdere quanto di buono accumulato in termini di esperienza e professionalità da quanti sono stati costretti loro malgrado negli ultimi anni a lavorare con contratti di lavoro a tempo determinato.

Dopo la pubblicazione dei bandi di concorso per il 2023, il responsabile del Dipartimento Istruzione della Lega Mario Pittoni, già presidente della commissione Cultura al Senato, rilancia la questione del doppio canale di reclutamento.

La lentezza dei concorsi scuola

“È il cosiddetto ‘doppio canale’, attivato in tale settore per la prima volta nel 1989 dall’allora ministro dell’Istruzione Sergio Mattarella, che, previa intesa con Bruxelles, si rende necessario rilanciare, vista la crescita esponenziale delle supplenze negli ultimi anni per l’eccessiva lentezza del tradizionale concorso per titoli ed esami“, aggiunge il leghista. “Cosa che mette pesantemente a rischio la qualità del servizio offerto ai nostri ragazzi“, conclude.

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