Sindacati e politica non hanno ancora abbandonato l’idea di tornare al doppio canale di reclutamento per dare un segnale forte, anche concreto, alla supplentite e al precariato.

Assunzione da Gps

Il ritiro di un emendamento al Decreto legge Anticipi che proponeva l’assunzione dei docenti da GPS era sembrato un duro colpo a queste aspettative, ma non ci si arrende e si torna a discutere presso la VII Commissione del Senato della proposta di legge (Atto Senato n. 545, XIX Legislatura) a firma della senatrice Bucalo, recante “Disposizioni in materia di formazione e reclutamento degli insegnanti”.

Il doppio canale propone una soluzione per la stabilizzazione del precariato alternativa al reclutamento mediante concorso.

L’idea è che ai concorsi si possa affiancare (nel limite massimo del 50%) una procedura riservata che selezioni secondo il parametro della professionalità acquisita. Il “doppio canale” non sarebbe una novità assoluta, considerato che era stato già attivato per la prima volta nel 1989 dall’allora ministro dell’Istruzione Sergio Mattarella.

Facoltà assunzionali residuali

Si parte dal presupposto che i concorsi hanno mostrato tutti i loro limiti e che bisogna integrare in qualche modo questa procedura di assunzione.

La proposta era quella di prevedere dal 2025/26 per i posti comuni e di sostegno vacanti e disponibili, che residuano dopo le immissioni in ruolo effettuate secondo legislazione vigente e nei limiti delle facoltà assunzionali residuali rispetto a quelle necessarie al raggiungimento dei target previsti dal PNRR, una procedura riservata ai docenti inclusi nella prima fascia delle graduatorie provinciali per le supplenze o negli elenchi aggiuntivi. Ma la proposta è stata scartata.

L’idea è procedere con un’assunzione a tempo determinato durante il quale far svolgere anno di prova e lezione simulata al termine. Una volta concluso questo percorso, via libera alla conferma in ruolo.

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