Graduatorie, Gps e supplenze

Assunzione precari da Gps: no al doppio canale di reclutamento, denuncia in arrivo all’Ue

Nel dibattito sul Decreto Anticipi, attualmente in discussione al Senato, si registra una nuova delusione per i docenti precari della scuola pubblica italiana. Gli emendamenti della maggioranza relativi al doppio canale di reclutamento, che prevedeva la stabilizzazione dei supplenti attraverso le graduatorie Gps, e alla conferma dell’immissione in ruolo degli insegnanti già assunti a tempo indeterminato con riserva e poi licenziati, sono stati eliminati durante l’esame del collegato al disegno di legge di bilancio.

Denuncia in arrivo

Marcello Pacifico, presidente nazionale del sindacato Anief, annuncia: “A questo punto non rimane che denunciare tutto alla Commissione europea, dalla quale il Governo italiano ha già in passato ricevuto sonori richiami: non è un piacere avviare una procedura d’infrazione, ma ora i presupposti ci sono tutti”, conclude il sindacalista autonomo.

Gli emendamenti: assunzione a tempo determinato finalizzata al ruolo

Gli emendamenti eliminati prevedevano l’assunzione a tempo determinato finalizzata al ruolo a partire dal 2025/26. In particolare, l’assunzione dalla prima fascia delle graduatorie Gps sarebbe dovuta iniziare proprio in quel periodo. Questa iniziativa avrebbe potuto rappresentare una significativa riduzione del precariato, ma la sua cancellazione ha deluso le aspettative dei docenti precari.

Rinegoziazione degli obiettivi delle assunzioni con il reclutamento PNRR

Nel frattempo, è giunta la notizia della rinegoziazione degli obiettivi delle assunzioni attraverso il reclutamento del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Le nuove date indicate dal Ministero dell’Istruzione e del Merito per le assunzioni sono le seguenti:

  • 20 mila docenti entro dicembre 2024
  • 20 mila docenti entro settembre 2025
  • 30 mila docenti entro giugno 2026

Questi cambiamenti nelle tempistiche rendono ancora più delicata la situazione per i docenti precari in attesa di una stabilizzazione e per coloro che aspirano a entrare nel sistema scolastico italiano. La lotta per una maggiore stabilità lavorativa continua.

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