Scuola

Quando iniziano i percorsi abilitanti docenti: si parte a gennaio 2024, finiscono il 31 maggio i corsi da 60 CFU e il 28 febbraio i corsi da 30 CFU

Con l’inizio del mese di novembre si entra nel periodo caldo per quel che riguarda l’avvio dei percorsi abilitanti docenti, di fatto pronti grazie alla pubblicazione dei recenti decreti che costituiscono il nulla osta ufficiale. C’è maggiore certezza riguardo alla scadenza che le università dovranno rispettare per la fine di questi concorsi (31 maggio 2024 per i corsi da 60 CFU e 28 febbraio 2024 per i corsi da 30 CFU), mentre per quel che riguarda l’avvio ci sono ancora alcuni dettagli da definire.

Avvio a gennaio

Una prima certezza, per quel che concerne le date, è che entro il 10 novembre le Università chiederanno l’accreditamento. In questo modo l’obiettivo è fare in modo da avviare tutti i percorsi abilitanti entro gennaio. Solo così il ministero ha buone possibilità di rispettare le scadenze.

Ci sono dunque ancora due mesi per fare in modo che i corsi universitari abilitanti utili all’acquisizione dei 60 crediti necessari per gli insegnanti di scuole medie e superiori possano prendere il via. L’obiettivo è iniziare a gennaio 2024.

L’iscrizione è consentita anche ai laureati magistrali e ai laureandi in una magistrale. Per loro via libera ai percorsi per l’acquisizione dei 60 cfu, purchè possano vantare già 180 crediti. Con il percorso si ottengono 20 Cfu di tirocinio diretto e indiretto e una prova finale con uno scritto e una lezione simulata.

I punti ancora da chiarire

Diverso invece il percorso riservato ai docenti precari che hanno insegnato per almeno tre anni negli ultimi cinque. Non ci sono novità per quel che riguarda i costi, considerato che l’acquisizione dei 60 Cfu, pur essendo calmierata a livello nazionale, comporta comunque una spesa massima di 2.500 euro, che scendono a 2.000 euro per i 30 CFU.

Le università hanno tempo fino al 10 novembre per presentare le domande di accreditamento iniziale. Nei prossimi giorni il Ministero dovrà anche definire il fabbisogno triennale, le modalità con cui gestire eventuale sovrannumero di domande rispetto alla possibilità di erogare corsi di qualità. In questo senso resta ancora in piedi l’ipotesi di implementare una selezione iniziale. Infine c’è da definire un decreto per la nomina dei tutor.

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