Scuola

Quanti Cfu servono per il concorso straordinario ter: i 36 cfu non sono una integrazione ma un percorso abilitante

I requisiti per i prossimi concorsi scuola in programma sono sempre più oggetto di dibattito tra i candidati che in attesa della pubblicazione dei bandi si interrogano se sono già pronti per veder accettata la propria domanda di partecipazione o se hanno necessità di integrare la propria condizione.

Il valore del percorso abilitante

La schiera di coloro i quali hanno ottenuto nei mesi e negli anni passati i famosi 24 cfu ormai caduti in disuso (ma ancora validi se ottenuti entro il 31 ottobre dello scorso anno) è certamente quella con più dubbi, essendo una platea di candidati che per forza di cose devono in qualche modo integrare i loro requisiti.

Chi ne ha 24 di cfu dovrà necessariamente seguire un percorso abilitante che consentirà quella che si può definire una integrazione dei crediti formativi universitari. Infatti per quel che riguarda il titolo di accesso, anche il concorso del 2024 prevede gli stessi requisiti del concorso straordinario ter che il ministero vorrebbe bandire già entro la fine del 2023.

Il titolo di studio e i 24 CFU costituiscono titolo di accesso al concorso, poi però in fase di firma del contratto a tempo determinato ci si assume l’impegno di seguire con successo un percorso abilitante da 36 CFU.

Chi aspetta il concorso

Il concorso successivo allo straordinario ter dovrebbe essere attuato nella primavera del 2024.

Prima non è possibile perchè bisognerà dare il tempo ai candidati interessati a partecipare alla procedura di mettersi in regola con il requisito ulteriore di accesso dei 30 CFU. La maggior parte dei candidati probabilmente saranno coloro i quali non sono in possesso di laurea + 24 CFU conseguiti entro il 31 ottobre 2022. Previsto anche l’accesso con riserva nel caso il corso da 30 CFU non fosse ancora completato.

Come districarsi allora in questo ginepraio? L’unica soluzione è attendere la pubblicazione del bando, che ormai dovrebbe essere imminente. Solo allora se ne potrà sapere di più sulle reali intenzioni del ministero e capire se si è in regola con i requisiti di accesso.