Scuola

Idonei concorso straordinario bis: immissioni in ruolo in surroga con l’integrazione delle graduatorie dei concorsi riservati

Inizia l’ultima settimana di ottobre e cresce l’attesa per la pubblicazione del primo dei due nuovi bandi di concorso per la scuola in programma nell’ambito della riforma del reclutamento docenti. Il primo concorso scuola in programma, che il ministero aveva intenzione di bandire entro la fine del 2023, è quello riservato alla stabilizzazione dei precari, circa 45mila posti disponibili, e prende il nome di concorso straordinario ter.

Stabilizzazione di 70mila docenti in due anni

Per il momento però tutto tace, cosa che fa crescere il pessimismo attorno alla possibilità che effettivamente si riescano a rispettare le tempistiche indicate in un primo momento. In ogni caso, è solo il primo dei concorsi in programma, considerato che si parla di una serie di imminenti concorsi, ordinari e straordinari, finalizzati a portare decine di migliaia di insegnanti in cattedra con contratti a tempo indeterminato.

Il progetto iniziale è quello di stabilizzare 70 mila docenti nel giro di due anni in modo da rispettare gli impegni presi con l’Europa in ottica Pnrr. Sullo sfondo c’è infatti la procedura d’infrazione contro l’Italia sull’abuso dei contratti a termine.

Il futuro degli idonei del concorso straordinario bis

In attesa che venga pubblicato il primo bando di concorso che decreti l’avvio della nuova stagione dei concorsi scuola, il sindacato Anief chiede con forza di procedere con le immissioni in ruolo in surroga anche per gli oltre 20 mila partecipanti al concorso Straordinario bis attraverso l’integrazione delle graduatorie dei concorsi riservati.

Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief: “Si tratta di una procedura importantissima, ma non originale perché già praticata in passato: come sindacato rappresentativo autonomo chiediamo, quindi, che vengano assunti in ruolo coloro che hanno partecipato al concorso precedente e ancora attendono di essere stabilizzati, dopo aver dimostrato nel tempo e nel corso dello stesso concorso di meritare di insegnare con stabilità”.