Graduatorie, Gps e supplenze

Algoritmo Gps come funziona 2023: al secondo turno non riconsidera le domande dei candidati già superati

Non chiamateli errori dell’algoritmo, quanto piuttosto meccanismi che ancora non sono ancora stati ben digeriti dai partecipanti o che in ogni caso destano perplessità e incomprensioni. Fatto sta che dopo l’avvio dell’algoritmo per l’assegnazione delle supplenze 2023, si registrano ancora polemiche, sulla falsa riga di quanto avvenuto negli anni passati.

Il meccanismo base

Il principio base dell’algoritmo è quello di andare avanti e di non tornare indietro, lasciando in questo modo delusi alcuni docenti che non si vedono coinvolgere nelle assegnazioni delle sedi maggiormente gradite. E così quelli che vengono presentati come ricorsi non possono che essere respinti, con gli uffici scolastici che non possono fare altro che riportare stralci normativi all’interno delle note in cui ribadiscono la bontà e regolarità delle procedure.

I casi più frequenti di critiche nei confronti dell’algoritmo riguardano i docenti che sostengono di essere stati superato in fase di nomina da docenti in posizione inferiore e/o con punteggio notevolmente più basso. Altro caso emblematico quello di chi sostiene di non aver ricevuto nomina o di aver ricevuto una nomina diversa da quella cui avrebbe avuto diritto.

I candidati riservisti

La classica motivazione da ricercare per chi ritiene di essere stato ingiustamente scavalcato in graduatoria è nel ricorso alla precedenza per la Legge n. 104/1992, secondo la quale, se il candidato beneficiario rientra nel contingente da assumere, sceglie la sede con precedenza rispetto a tutti gli altri, a seconda poi se si tratti di beneficio personale o assistenziale.

Ci sono anche i candidati “riservisti” beneficiari della Legge n. 68/1999, a cui spetta un posto intero ciascuno, in misura variabile della dotazione organica provinciale a seconda della tipologia (ad esempio, il 7% del contingente per le riserve per gli invalidi civili) per ciascuna classe di concorso.

Chi invece sostiene di non aver ricevuto nomina o di aver ricevuto una nomina diversa da quella cui avrebbe avuto diritto dovrebbe ricercare la motivazione nell’istanza di scelta delle 150 sedi che il candidato ha prodotto entro il 31 luglio 2023.

Come ragiona l’algoritmo

Il sistema informativo quando scorre la graduatoria, arrivato alla posizione del candidato “X”, se non riscontra fra le preferenze espresse da quel candidato le sedi lasciate libere dai candidati che lo precedono per punteggio, preferenza, riserva o precedenza, lo considererà rinunciatario per quella classe di concorso.

Con conseguente esclusione del candidato da nomina da GPS per quella specifica classe di concorso per l’intero anno scolastico. Inoltre nelle successive fasi di nomina, le sedi divenute nuovamente disponibili non prenderanno in considerazione i candidati che sono stati già “superati”. L’algoritmo in questo caso ripartirà dall’ultimo candidato individuato per ciascuna classe di concorso all’esito della precedente fase di nomina.