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Concorso ministero beni culturali 2023: via ad assunzione di bibliotecari, archivisti e addetti alla vigilanza

Si prospetta particolarmente corposo il piano di assunzioni e rafforzamento di organico in programma da parte del Ministero della Cultura – MIC nel corso dei prossimi mesi del 2023: la strategia è infatti di bandire una serie di concorsi che porteranno poi all’assunzione di circa 3 mila nuove figure nei Beni Culturali già entro la fine dell’anno. Per fare questo, sono in programma nuovi bandi che si innescano all’interno del piano di fabbisogni del personale MIC per il triennio 2022 – 2024.

Piano triennale di assunzioni

A consentire un piano di reclutamento così ingente contribuisce anche l’autorizzazione che deriva dal dal decreto assunzioni PA. Il piano triennale complessiva consentirà l’assunzione totale di qualcosa come 6.300 risorse. Di queste, più di 800 saranno consentite da nuovi bandi di concorso in uscita entro la fine di quest’anno.

Questo piano di assunzioni si è reso necessario in virtù dell’evidente mancanza di personale con cui ha a che fare l’ente, che riguarda non soltanto i funzionari ma anche bibliotecari, archivisti e addetti alla vigilanza. Coinvolti nel piano assunzioni anche i dirigenti. Ci sarà spazio per la partecipazione sia di diplomati che di laureati.

La pubblicazione dei bandi

Nelle prossime settimane è probabile che il ministero avvii la procedura di pubblicazione dei bandi, di cui si renderà notizia sul portale web del Ministero della Cultura, nella sezione dedicata ai concorsi. Si può fare riferimento anche alla piattaforma inPA, nuovo portale per il reclutamento nella Pubblica Amministrazione sempre aggiornato con le novità di questo tipo.

Le prove

Come detto le procedure concorsuali, a seconda delle figure ricercate, consentiranno la partecipazione sia di candidati con il titolo di studio di diploma che di laurea. Oltre alla valutazione dei titoli, sarà necessario superare prove di esame che dovrebbero essere suddivise in scritto e orale. In caso di ingente numero di domande di partecipazione, come sempre avviene per questo tipo di concorsi, con ogni probabilità il ministero dovrà fare ricorso a una prova preselettiva per scremare il numero di partecipanti.