Scuola

Nuovo concorso scuola 2023: straordinario ter con tre anni di servizio negli ultimi cinque o 24 CFU

Doveva essere un annuncio in grado di soddisfare in maniera trasversale precari e sindacati, ma la decisione di bandire il nuovo concorso scuola 2023 riservato la prossima estate sta diventando un boomerang per il ministero che deve fare i conti con una serie di rimostranze da parte dei protagonisti in causa.

I 24 cfu

Il Ministero nelle scorse ora ha confermato ai sindacati la volontà di avviare a breve un nuovo concorso scuola, già nel 2023, riservato a coloro che hanno tre anni di servizio negli ultimi cinque anni. Potranno prendere parte alla procedura anche coloro i quali sono in possesso dei 24 CFU.

Il ministero ritiene sia la soluzione ideale per avviare un piano di immissioni in ruolo che contrasti in maniera decisa il precariato e il ricorso alle supplenze. Non ci sono infatti molti margini di manovra considerate le limitazioni imposte dalla Commissione Europea. Non basterà, perchè l’obiettivo del raggiungimento dei 70mila posti in ruolo richiesti dall’Unione Europea per il PNRR è difficile da ottenere.

Il conseguimento dei 30 cfu

Proprio in quest’ottica, il Ministero pensa a una robusta semplificazione della procedura concorsuale, che consentirebbe di accorciare le tempistiche. Il tutto dovrebbe passare attraverso l’avvio dei corsi per il conseguimento dei 30 CFU tra settembre e ottobre, in attuazione del DL 36/2022.

I sindacati chiedono che ci sia la conferma di almeno 40mila posti di organico aggiuntivo. Ma non basta. Si spinge anche per l’assunzione su tutti i posti curricolari da prima e seconda fascia GPS in una o più province.

Le richieste ulteriori

Ecco perchè la soluzione dei concorsi straordinari non convince in particolar modo i sindacati, convinti che le strade da percorrere per ridurre il precariato debbano essere altre, come l’accesso diretto ai corsi di specializzazione a coloro che hanno prestato servizio per tre anni.

Non solo: si fa pressione sul ministero per emendamenti su organici, vincoli mobilità, gestione delle graduatorie, riconoscimento dei titoli conseguiti all’estero e assunzioni con riserva.