Scuola

Concorso scuola 2023 24 cfu: al via in estate, corsa contro il tempo per assumere già a settembre

Aprile sarà il mese delle principali novità che riguarderanno gli interventi mirati a far decollare i contenuti del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) per quel che riguarda la scuola. Il ministro Valditara ha già le idee chiare su cosa servirà per garantire agli studenti una maggiore continuità didattica e agli insegnanti una riduzione significativa del precariato. C’è poi da affrontare la questione del sostegno vero nervo scoperto della scuola italiana degli ultimi anni.

Il nuovo piano di assunzioni

Il primo obiettivo del ministro è quello di ottenere una proroga di almeno un anno dalle autorità europee per mettere in atto un piano di assunzioni spalmate su un triennio che diventi più fattibile. Con le scadenza attuali diventa difficile mantenere gli impegni presi.

A quel punto si potranno fornire maggior certezze per quel che concerne l’assunzione promessa dei 70mila docenti compatibilmente con l’avvio ordinato del prossimo anno scolastico.

Lo scopo è iniziare il 2023/24 con una riduzione forte della supplentite e del precariato, per dare un segnale forte e mostrare di essere in grado di mantenere gli impegni presi.

Il concorso in estate

Per questo non si può disattendere l’impegno formalmente preso di attuare in estate un concorso riservato ai docenti con tre anni di servizio e 24 crediti formativi. I sindacati e molte forze politiche sono scettiche sulla possibilità di riuscire a completare la procedura in tempo per consentire le assunzioni a settembre.

Se così fosse, si potrebbe ricorrere allo strumento operativo previsto dal comma 4 dell’articolo 59 del decreto 73/2021 che prevede la valutazione dei docenti inseriti nella prima fascia delle graduatorie provinciali per le supplenze. Per loro pronto un contratto annuale, da trasformare poi in contratto da tempo determinato a tempo indeterminato al termine dell’anno di prova e formazione.

I titoli esteri

Si dovrà poi mettere un punto alla questione della valutazione dei titoli esteri dei docenti di sostegno in attesa del riconoscimento di equipollenza con il titolo di specializzazione italiano. Il Ministero sta facendo il possibile per completare prima possibile la struttura interna per il riconoscimento dei titoli e sta valutando di ammettere con riserva i titolari dei titoli esteri nelle graduatorie Gps.