Scuola

Stabilizzazione precari scuola 2023: fase transitoria con ritorno al doppio canale di reclutamento

Marcello Pacifico, il presidente nazionale dell’Associazione Nazionale Insegnanti e Formatori (Anief), ha chiesto di tornare al doppio canale di reclutamento per combattere l’aumento esponenziale dei contratti a termine e delle supplenze nel sistema scolastico italiano. Secondo i dati, sono stati assegnati oltre 240mila contratti a termine, di cui il 35% sono andati a precari con più di 45 anni di età.

La proposta sulle graduatorie

Pacifico ha sottolineato l’importanza di adottare misure eccezionali per contrastare l’emergenza del precariato, anziché rispondere con comportamenti ordinari. Il sindacalista ha proposto di utilizzare le graduatorie dell’ultimo concorso ordinario, che stanno per scadere, per assumere molti dei candidati idonei che potrebbero essere assunti. Inoltre, ha suggerito di considerare i partecipanti al concorso Straordinario bis, che sono stati esclusi solo per il numero esiguo di posti banditi.

Assunzioni con riserva

Anche i candidati che sono stati assunti con riserva e che rischiano il licenziamento perché il giudice nel merito non ha dato loro ragione, ma che la scuola nel frattempo ha ritenuto meritevoli di entrare nei ruoli, sono stati messi fuori causa per le stabilizzazioni. Pacifico ha evidenziato come il numero di cattedre libere aumenti di anno in anno e ha chiesto di trovare una soluzione definitiva.

Lotta al precariato

Secondo il leader del giovane sindacato rappresentativo, è necessario inserire queste proposte nel nuovo decreto legge sul reclutamento, il Pnrr quater, per garantire la qualità del sistema scolastico e formativo e combattere la precarietà nel nostro paese. L’obiettivo è di non continuare a reagire sempre in base alle emergenze, ma di lavorare per un cambiamento reale e duraturo.

Assicurare maggiore stabilità

In conclusione, il presidente dell’Anief ha richiamato l’attenzione sul fatto che il sistema scolastico italiano ha bisogno di soluzioni concrete e immediate per rispondere alle sfide del precariato e della supplentite, che minano la qualità dell’istruzione. Il governo deve agire con urgenza per garantire la stabilità dei docenti e la continuità didattica, ponendo fine alla fase transitoria che porterà alle nuove assunzioni del 2025, come previsto dalla Legge n. 79 del 29 giugno 2022. Solo così sarà possibile costruire un futuro migliore per l’educazione nel nostro paese.