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Stabilizzazione precari scuola: doppio canale di reclutamento, i concorsi non sono sufficienti

La stabilizzazione dei precari scuola è una partita sulla quale il nuovo ministero e in generale il nuovo Governo sta investendo moltissimo, per dare seguito a quanto fatto alla fine dello scorso anno con il rinnovo del contratto scuola relativo agli stipendi arrivato in tempo record rispetto all’insediamento e all’attesa fatta patire dai precedenti Governo.

Terapia d’urto

L’accordo finale dovrà essere una sintesi delle intenzioni del Governo, delle necessità dei sindacati e del parere della Commissione europea. La linea guida è quella di arrivare a una soluzione in tempi brevi, che dia una risposta nel corso del 2023 e che costituisca una sorta di terapia d’urto nel breve periodo durante quella fase transitoria che dovrà accompagnare poi fino alla riforma del reclutamento vera e propria, e che sarà sostituita dai concorsi.

Nel frattempo, si attendono i decreti attuativi sulla riforma stessa, che consentano di avviare i percorsi universitari da 60 cfu necessari per abilitarsi e partecipare ai concorsi.

Valorizzazione dei precari

E’ necessario coprire in maniera più massiccia i posti vacanti che presentano vuoti preoccupanti per alcune discipline. C’è poi la questione dei posti di sostegno, soprattutto nelle regioni del Nord. I sindacati insistono affinchè non vengano visti i concorsi l’unica via da seguire per reclutare gli insegnanti.

La visione comune è quella di valorizzare l’esperienza e il valore acquisito sul campo dai precari, procedendo con la loro stabilizzazione.

Alla fine la prospettiva più probabile è quella del reclutamento a doppio canale in cui l’esperienza di lavoro precario sia valorizzata e premiata con un’assunzione stabile.

Il problema dei posti di sostegno

L’esperienza fatta con le assunzioni dalle Gps di I fascia in questo senso diventa decisiva.

I sindacati sottolineano come la soluzione passi per l’intervento sugli organici. Quest’anno il numero di supplenti di sostegno supera quello dei docenti di ruolo. Servirà inoltre aumentare e riconoscere la possibilità di specializzazione sul sostegno e avviare il corso abilitante bloccato da 2-3 anni.