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Nuovo concorso ordinario 2023: selezione con quota del 30% riservata ai precari

Prosegue la trattativa tra sindacati e ministero, che coinvolge necessariamente anche l’Europa sul tema del reclutamento docenti e che vede come presupposto fondamentale la stabilizzazione del maggior numero possibile di precari già nei prossimi mesi ed entro la fine dell’anno scolastico in corso, in modo da avviare una stagione che si discosti da quanto avvenuto negli ultimi anni nella scuola italiana.

I percorsi abilitanti da 60 Cfu

Prima ancora dunque di ufficializzare la riforma del reclutamento docenti mediante i decreti attuativi che consentano di avviare i percorsi universitari abilitanti da 60 Cfu previsti dalla riforma Bianchi, è necessario dare risposte concrete sul tema della stabilizzazione dei precari.

La priorità del nuovo ministro dell’istruzione Giuseppe Valditara al momento e questa, e passa dalla risoluzione della situazione dei 217mila supplenti che attualmente rappresentano loro malgrado la spina dorsale della scuola italiana.

70mila assunzioni in programma

Una goccia nel mare del precariato, se si considera che nelle graduatorie (Gae o Gps) ci sono 1,9 milioni di inclusioni, che arrivano a 500mila considerando i docenti con almeno tre anni di servizio negli ultimi undici o 138mila i professori già abilitati.

All’orizzonte c’è l’obiettivo di assumere i 70mila prof promessi dal governo Draghi all’interno del Pnrr. Per arrivare a questo risultato, si punta ad assumere almeno 25-30mila precari abilitati (inseriti in Gae o Gps prima fascia) con obbligo formativo di 30 crediti e con prova scritta e orale da svolgere alla fine di un anno a tempo determinato.

Nuovo concorso ordinario 2023

Poi nel prossimo futuro è prevista una selezione ordinaria, ipotizzando una quota del 30% riservata ai precari. Di questo si sta discutendo con la commissione europea.

Sullo sfondo c’è il rinnovo della parte normativa del contratto scuola: archiviata quella economica alla fine dello scorso anno, che non ha soddisfatto pienamente i docenti, quella relativa al regolamento della scuola si presenta come particolarmente complessa per quel che riguarda i differenti punti di vista di sindacati e ministero.