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Buoni pasto personale Ata: introduzione necessaria, unici dipendenti pubblici a non averne diritto

Si accende la discussione sulla mancata volontà dell’amministrazione scolastica di introdurre nuovi diritti nei confronti del personale Ata nell’ambito del rinnovo contrattuale. Gli ultimi incontri finalizzati a parlare della parte normativa del contratto, dopo il rinnovo della parte economica, hanno portato a pochi progressi in questo senso.

Preoccupa la rimozione delle posizioni economiche

Uno dei temi riguarda l’introduzione dei buoni pasto e dell’indennità di videoterminalista, e dell’abolizione dell’istituto della temporizzazione. Nulla di fatto anche per quel che concerne le progressioni di carriera.

Preoccupa invece che si continui a parlare di rimozione delle posizioni economiche attualmente in godimento del personale.

Questioni ferme da 50 anni

“La questione dell’ordinamento professionale ATA e della valorizzazione professionale anche del DSGA – dice oggi Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – va risolta una volta per tutte: pensare, come sta facendo l’amministrazione, di sottoscrivere un contratto lasciando tutto così com’è, fermo da 50 anni, con gli stipendi più bassi nella scuola di tutta la pubblica amministrazione non va. Per questo, Anief ha chiesto maggiori risorse e la revisione di profili e ruoli accompagnata da un significativo aumento stipendiale”.

Unici dipendenti pubblici senza buoni pasto

Il tema dei buoni pasto crea una discriminazione nei confronti del personale ata: “Basterebbe invece pensare – continua Pacifico – che i dipendenti ATA della scuola sono gli unici della pubblica amministrazione a non avere buoni pasto, a non avere il bonus per la formazione: inoltre, devono presenziare anche durante la sospensione delle attività didattiche. Poi c’è il ‘direttore dei servizi generali e amministrativi’, il DSGA, che subisce soltanto responsabilità senza adeguata remunerazione. Certamente, durante la contrattazione all’Aran, che riprenderà la prossima settimana, si procederà articolo per articolo: non siamo disposti, come sembrano intenzionati altri sindacati, ad accantonare il capito ATA da troppo anni dimenticato”.