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Concorso scuola 2023: requisiti, oltre al titolo di studio servono i Cfu o le tre annualità di servizio

La riforma del reclutamento ha come presupposto imprescindibile il varo definitivo dei corsi universitari abilitanti da 60 Cfu che consentiranno di partecipare ai concorsi scuola. Le tempistiche rischiano di allungarsi ancora, considerato che rispetto ai decreti attuativi che sembravano in procinto di essere varati la scorsa estate, non ci sono state più notizie. Complice anche l’avvicendamento del Governo e di conseguenza del ministero dell’istruzione.

La disponibilità dei posti

In ogni caso, almeno fino a giugno novità non ce ne saranno, per stessa ammissione della Ministra Bernini che ha ufficializzato come i corsi partiranno non prima del 2023/24. Troppi gli elementi ancora da chiarire per questo nuovo percorso per diventare insegnanti, a cominciare dalla disponibilità dei posti e dall’eventualità o meno che l’accesso possa essere selettivo.

Procedure ricorrenti

Orientamento confermato anche dal Ministro Valditara, le cui uniche certezze riguardano le prossime modifiche ai concorsi: “Il reclutamento del personale docente rappresenta uno dei passaggi più difficili di tutta la gestione amministrativa. L’Alto numero di aspiranti rappresenta l’attrattività della professione ma è anche il sintomo della presenza di elementi patologici da un lato del problema del precariato e dall’altro al fatto che da tempo non vengono espletate procedure certe, stabili e ricorrenti“.

I requisiti per partecipare al concorso

Se non ci saranno modifiche sostanziali alla riforma del reclutamento ideata dal ministro Bianchi, chi vorrà diventare docente della scuola secondaria potrà partecipare al concorso con i seguenti requisiti:

Titolo di studio più:

24 CFU conseguiti entro il 31/10/2022 (fase transitoria sino al 31/12/2024);
30 CFU del succitato percorso universitario (fase transitoria sino al 31/12/2024);
60 CFU conseguiti tramite il succitato percorso universitario;
3 annualità di servizio, anche non continuative, svolte negli ultimi cinque anni presso le scuole statali, di cui una specifica.