Scuola

Se la scuola non paga lo stipendio: il caso dei supplenti brevi senza arretrati e penalizzati in media di 80 euro al mese

Gli ultimi giorni dell’anno non hanno portato le novità sperate ai supplenti brevi ancora in attesa da tre mesi dello stipendio cui avrebbero diritto. Un ver e proprio danno, che si aggiunge alla beffa di essere una colonna portante della scuola italiana, che però non si vede riconoscere non sol la stabilità economica e contrattuale, ma nemmeno il minimo del riconoscimento economico fondamentale per la dignità e per molto più concreti ma indispensabili motivi economici.

Esigibilità degli arretrati

Un altro giorno è trascorso e i supplenti brevi non hanno ricevuto nessun arretrato al contrario di tutti i colleghi a tempo indeterminato e determinato. Si tratta di tutto il personale scolastico che tra il 2019 e il 2022 ha stipulato contratti brevi e saltuari o contratti Covid. Questi lavoratori non hanno ricevuto nessun arretrato sul conto corrente.

Una conferma di quanto d’altra parte anticipato con un messaggio di NoiPa del 21 dicembre. I supplenti brevi non erano in calendario per quel che concerne la data di esigibilità degli arretrati. Dovranno aspettare mesi prima che il Ministero dell’Economia e Finanza faccia i dovuti conteggi e accrediti le somme dovute.

Retribuzione professionale docente

A questo si aggiunge che si tratta di somme inferiori, quando saranno erogate, rispetto ai colleghi dal momento che non verrà loro riconosciuta la Retribuzione Professionale Docente per i docenti o del Compenso Individuale Accessorio per gli ATA.

Nonostante si tratti di docenti che hanno svolto il medesimo lavoro nella scuola dei colleghi, per loro è in atto una vera e propria discriminazione che li colloca di fatto in una fascia B.

Perdita di circa 80 euro mensili

Non solo ritardi nei pagamenti degli stipendi, anche la consapevolezza di non continuare a ricevere la Retribuzione Professionale Docente, (RPD per il personale docente) o il Compenso Individuale Accessorio (CIA per il personale ATA), adesso anche la beffa degli arretrati.

“Ancora una volta si è persa l’occasione per non discriminare il personale precario titolare di contratti brevi e saltuari e contratti Covid – commenta Marcello Pacifico, Presidente Nazionale Anief – Si continua a negare loro la riscossione dell’RPD e CIA mensili con una perdita di circa 80 euro mensili di media ed ora non si pagano gli arretrati dovuti come gli altri lavoratori. Come Anief non possiamo tollerare anche questa ulteriore discriminazione”.